Desiderio sessuale ipoattivo maschile

Desiderio sessuale ipoattivo maschile

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Cosa è il disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile?

Cosa è il disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile?

Cosa è il disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile?

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La fase di desiderio è oggi di grande attualità per il significativo aumento dei disturbi a essa collegati. L’atto del desiderare il sesso è funzione di diversi segnali interni ed esterni, attivi, in diversa misura, durante tutto il ciclo di vita. Il desiderio, oltre che essere frutto di attivazioni biologiche (es., sistema neuroendocrino), è anche (e soprattutto) il prodotto di pensieri ed emozioni che la mente produce in modo spontaneo rielaborando, nel tempo, eventi, immagini, sensazioni, aspettative, significati e tutto ciò che per analogia, assonanza, simbologia, associazione, deduzione o inferenza si ricollega al tema della sessualità. Quindi, nella genesi di un disturbo del desiderio vi possono essere impedimenti e/o distorsioni nell’uso dei sistemi emotivi, cognitivi e/o biologici legati direttamente o indirettamente alla sfera sessuale personale, con successive difficoltà a sviluppare stabili relazioni sessuali, che, a loro volta, possono portare ad insoddisfazione coniugale e a separazione.

Gli uomini che presentano una carenza di desiderio appaiono “asessuali” e si comportano come se i centri sessuali del cervello fossero “bloccati”. Non manifestano alcun interesse per la sessualità e, se si presenta un’occasione erotica, non ne approfittano. La caduta del desiderio, in alcuni casi, non coinvolge la normale risposta sessuale.

L’uomo presenta una persistente o ricorrente insufficienza (o assenza) di pensieri o fantasie sessuali/erotici e di desiderio di attività sessuale. Non è sufficiente ai fini di una diagnosi la presenza di una “differenza di desiderio”, tale per cui un uomo esprime un desiderio di attività sessuale inferiore a quello del partner. La mancanza di desiderio deve avere una persistenza e ricorrenza significative, in quanto un calo del desiderio non può rappresentare di per sé un disturbo (si pensi, ad esempio, ad un calo del desiderio che si presenti come risposta adattiva a condizioni avverse di vita come le preoccupazioni per la gravidanza del proprio partner).

La fase di desiderio è oggi di grande attualità per il significativo aumento dei disturbi a essa collegati. L’atto del desiderare il sesso è funzione di diversi segnali interni ed esterni, attivi, in diversa misura, durante tutto il ciclo di vita. Il desiderio, oltre che essere frutto di attivazioni biologiche (es., sistema neuroendocrino), è anche (e soprattutto) il prodotto di pensieri ed emozioni che la mente produce in modo spontaneo rielaborando, nel tempo, eventi, immagini, sensazioni, aspettative, significati e tutto ciò che per analogia, assonanza, simbologia, associazione, deduzione o inferenza si ricollega al tema della sessualità. Quindi, nella genesi di un disturbo del desiderio vi possono essere impedimenti e/o distorsioni nell’uso dei sistemi emotivi, cognitivi e/o biologici legati direttamente o indirettamente alla sfera sessuale personale, con successive difficoltà a sviluppare stabili relazioni sessuali, che, a loro volta, possono portare ad insoddisfazione coniugale e a separazione.

Gli uomini che presentano una carenza di desiderio appaiono “asessuali” e si comportano come se i centri sessuali del cervello fossero “bloccati”. Non manifestano alcun interesse per la sessualità e, se si presenta un’occasione erotica, non ne approfittano. La caduta del desiderio, in alcuni casi, non coinvolge la normale risposta sessuale.

L’uomo presenta una persistente o ricorrente insufficienza (o assenza) di pensieri o fantasie sessuali/erotici e di desiderio di attività sessuale. Non è sufficiente ai fini di una diagnosi la presenza di una “differenza di desiderio”, tale per cui un uomo esprime un desiderio di attività sessuale inferiore a quello del partner. La mancanza di desiderio deve avere una persistenza e ricorrenza significative, in quanto un calo del desiderio non può rappresentare di per sé un disturbo (si pensi, ad esempio, ad un calo del desiderio che si presenti come risposta adattiva a condizioni avverse di vita come le preoccupazioni per la gravidanza del proprio partner).

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Quali sono i sintomi del disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile?

Quali sono i sintomi del disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile?

Quali sono i sintomi del disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile?

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Pertanto, il giudizio di carenza è fatto dal clinico, tenendo conto dei fattori che influenzano il funzionamento sessuale, come l’età e il contesto di vita generale e socioculturale dell’individuo (DSM-5, 2014).

Principali criteri descrittivi del Disturbo del Desiderio Sessuale Ipoattivo Maschile secondo il DSM-5 (2014)


  • Persistente o ricorrente insufficienza (o assenza) di pensieri o fantasie sessuali/erotici e di desiderio di attività sessuale. Il giudizio di carenza è fatto dal clinico, tenendo conto dei fattori che influenzano il funzionamento sessuale, come l’età e il contesto di vita generale e socioculturale dell’individuo.

  • I sintomi si sono protratti come minimo per circa 6 mesi

  • I sintomi causano nell’individuo un disagio clinicamente significativo.

  • Specificare se la disfunzione è:

    • Permanente: Il disturbo è presente da quando l’individuo è diventato sessualmente attivo.

    • Acquisita: Il disturbo inizia dopo un periodo di funzionamento sessuale relativamente normale.

  • Specificare se la disfunzione è:

    • Generalizzata: Non è limitato a determinati tipi di stimolazione, situazioni o partner.

    • Situazionale: Si verifica solo con determinati tipi di stimolazione, situazioni o partner.

  • Specificare se la disfunzione è:

    • Lieve: Evidenze di un lieve disagio riguardante i sintomi sopradescritti.

    • Moderata: Evidenze di un moderato disagio riguardante i sintomi sopradescritti.

    • Grave: Evidenze di un grave o estremo disagio riguardante i sintomi sopradescritti.

Pertanto, il giudizio di carenza è fatto dal clinico, tenendo conto dei fattori che influenzano il funzionamento sessuale, come l’età e il contesto di vita generale e socioculturale dell’individuo (DSM-5, 2014).

Principali criteri descrittivi del Disturbo del Desiderio Sessuale Ipoattivo Maschile secondo il DSM-5 (2014)


  • Persistente o ricorrente insufficienza (o assenza) di pensieri o fantasie sessuali/erotici e di desiderio di attività sessuale. Il giudizio di carenza è fatto dal clinico, tenendo conto dei fattori che influenzano il funzionamento sessuale, come l’età e il contesto di vita generale e socioculturale dell’individuo.

  • I sintomi si sono protratti come minimo per circa 6 mesi

  • I sintomi causano nell’individuo un disagio clinicamente significativo.

  • Specificare se la disfunzione è:

    • Permanente: Il disturbo è presente da quando l’individuo è diventato sessualmente attivo.

    • Acquisita: Il disturbo inizia dopo un periodo di funzionamento sessuale relativamente normale.

  • Specificare se la disfunzione è:

    • Generalizzata: Non è limitato a determinati tipi di stimolazione, situazioni o partner.

    • Situazionale: Si verifica solo con determinati tipi di stimolazione, situazioni o partner.

  • Specificare se la disfunzione è:

    • Lieve: Evidenze di un lieve disagio riguardante i sintomi sopradescritti.

    • Moderata: Evidenze di un moderato disagio riguardante i sintomi sopradescritti.

    • Grave: Evidenze di un grave o estremo disagio riguardante i sintomi sopradescritti.

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Come curo il disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile?

Come curo il disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile?

Come curo il disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile?

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L’approccio terapeutico che utilizzo volto alla valutazione e al trattamento del desiderio ipoattivo maschile è sistemico-relazionale. Una volta esclusi problemi di natura medica, mi occupo di valutare il rapporto che la persona ha con il proprio corpo, il rapporto di coppia o con il partner, la storia personale, quando e come il problema è emerso e le condizioni che lo mantengono; tutto ciò tenendo conto dello specifico contesto socioculturale in cui la difficoltà emerge, gli affetti, i significati e le emozioni della persona, nonché dei comportamenti funzionali e disfunzionali che facilitano o limitano l’espressione della propria sessualità in maniera serena e libera.

L’approccio terapeutico che utilizzo volto alla valutazione e al trattamento del desiderio ipoattivo maschile è sistemico-relazionale. Una volta esclusi problemi di natura medica, mi occupo di valutare il rapporto che la persona ha con il proprio corpo, il rapporto di coppia o con il partner, la storia personale, quando e come il problema è emerso e le condizioni che lo mantengono; tutto ciò tenendo conto dello specifico contesto socioculturale in cui la difficoltà emerge, gli affetti, i significati e le emozioni della persona, nonché dei comportamenti funzionali e disfunzionali che facilitano o limitano l’espressione della propria sessualità in maniera serena e libera.

Come posso aiutarti?


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+39 388 4380 252

Viale della Repubblica 149 Prato

Psicologo iscritto allOrdine degli Psicologi della Toscana n° 1941

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