
Problemi Alimentari
Problemi Alimentari
Psicologo Prato
Psicologo Prato
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Problema o normalità?
In certi periodi, a tutti noi capita di mangiare troppo o troppo poco: piccole abbuffate, riduzione delle calorie assunte, diete “ferree” per “mettersi in forma”. Pensiamo anche alla cosiddetta “fame emotiva” o fame da stress: essa è un comportamento abbastanza diffuso e legato a momenti di noia o situazioni in cui la persona vive un certo livello di stress psicologico. Con questo non voglio dire che la fame emotiva non possa essere ritenuta un problema dalla persona, perché potrebbe portare a mettere “qualche chilo in più” e far sentire l’esigenza di ricercare un aiuto per gestire lo stress in modo diverso. Quello intendo è che c’è differenza tra un problema alimentare vero e proprio e un comportamento alimentare poco sano o che porta a mettere “qualche chilo in più” o a perdere qualche chilo di troppo. È infatti molto comune che in certi periodi stressanti si possa mangiare più del dovuto o esercitare delle leggere forme di controllo della propria dieta e alimentazione (controllo delle calorie assunte, selezione di certi cibi ed esclusione di altri). In generale, considerando il mondo in cui viviamo, dove viene spesso inflazionata l’importanza della “forma fisica” e del “mangiare sano” a tutti i costi, alcune alterazioni dei propri comportamenti alimentari sono normali e comprensibili.
Spesso sono associate a periodi stressanti, dove un certo controllo dell’alimentazione può funzionare da regolatore dello stress, poiché con tale controllo sulla dieta la persona percepisce un aumento delle proprie capacità di gestione dei fattori stressanti che riguardano altri ambiti della propria vita (lavoro, relazioni, famiglia etc…). Pertanto, leggere forme di controllo dell’alimentazione non devono essere confuse con veri e propri problemi alimentari, che invece possono compromettere il funzionamento fisiologico e psico-sociale della persona, delle volte molto seriamente.
Cosa sono i problemi alimentari?
Secondo la definizione del DSM-5, i problemi alimentari consistono in comportamenti legati all’alimentazione caratterizzati da un alterato consumo del cibo, tale da portare ad una compromissione della salute fisica e psicosociale della persona che ne è affetta.
Gli aspetti caratteristici dei disturbi dell’alimentazione riguardano:
eccessiva preoccupazione per il proprio peso
eccessiva preoccupazione per la propria forma fisica
eccessivo calo del consumo di cibo
rifiuto del cibo
diete molto restrittive
abbuffate
vomito
abuso di diuretici, lassativi o pillole per dimagrire
E importante sottolineare che comportamenti di questo tipo possono essere episodici, senza che si sviluppino in condotte alimentari protratte nel tempo. Pertanto, episodi bulimici o anoressici possono essere temporanei e risolversi in brevi periodi di tempo, ammesso che vi sia un intervento terapeutico tempestivo e adeguato.
Altrimenti, il rischio e che tali episodi possano protrarsi nel tempo, portando a recidive o condotte bulimiche o anoressiche cronicizzate.
Aspetti psicologici dei problemi alimentari
In chi soffre di disturbi alimentari (in particolare di Anoressia Nervosa e di Bulimia Nervosa) i comportamenti e i pensieri della persona ruotano prevalentemente intorno alla propria immagine corporea.
Proprio per questo, nei disturbi alimentari è molto presente la paura del giudizio degli altri. Nello specifico, si teme molto il giudizio negativo degli altri rispetto al proprio corpo. Per questo motivo, è spesso presente una tendenza al perfezionismo legato alla cura della propria immagine corporea al fine di piacere agli altri o, delle volte, “a tutti”. A tal proposito, nella mia esperienza di psicologo a Prato, sono sempre stato colpito e affascinato da come diversi pazienti con cui ho avuto il piacere di lavorare fossero focalizzati sulla propria immagine corporea, e di quante energie venissero da loro investite per controllare la propria forma fisica: attraverso il controllo del peso (pesandosi più volte al giorno, prima e dopo i pasti); attraverso la ricerca dei vestiti “giusti” (vestiti che meglio coprono certi inestetismi e/o certi difetti corporei poco o per nulla notabili da un occhio esterno); attraverso un’eccessiva attività fisica (correre più volte al giorno, andare in palestra con molta frequenza, fare degli esercizi per bruciare le calorie immagazzinate dopo i pasti). Queste sono tutte condotte volte a ricercare/raggiungere un ideale di perfezione rispetto alla propria immagine corporea, al fine di sentirsi amati e accettati dagli altri, prevenendo così il giudizio negativo su di sé. Un’altra cosa che mi ha sempre molto colpito in chi soffre di un disturbo alimentare è la grande conoscenza e cultura del cibo e la presenza di doti ragguardevoli nel cucinare con particolare attenzione a calorie e proprietà nutritive.
Esistono varie tipologie di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione:
Anoressia Nervosa
Bulimia Nervosa
Disturbo da Binge-Eating
Pica
Disturbo della Ruminazione
Disturbo Evitante/Restrittivo dell’assunzione di cibo
Qui sotto puoi approfondire i disturbi alimentari più importanti: anoressia, bulimia e bing-eating.
Problema o normalità?
In certi periodi, a tutti noi capita di mangiare troppo o troppo poco: piccole abbuffate, riduzione delle calorie assunte, diete “ferree” per “mettersi in forma”. Pensiamo anche alla cosiddetta “fame emotiva” o fame da stress: essa è un comportamento abbastanza diffuso e legato a momenti di noia o situazioni in cui la persona vive un certo livello di stress psicologico. Con questo non voglio dire che la fame emotiva non possa essere ritenuta un problema dalla persona, perché potrebbe portare a mettere “qualche chilo in più” e far sentire l’esigenza di ricercare un aiuto per gestire lo stress in modo diverso. Quello intendo è che c’è differenza tra un problema alimentare vero e proprio e un comportamento alimentare poco sano o che porta a mettere “qualche chilo in più” o a perdere qualche chilo di troppo. È infatti molto comune che in certi periodi stressanti si possa mangiare più del dovuto o esercitare delle leggere forme di controllo della propria dieta e alimentazione (controllo delle calorie assunte, selezione di certi cibi ed esclusione di altri). In generale, considerando il mondo in cui viviamo, dove viene spesso inflazionata l’importanza della “forma fisica” e del “mangiare sano” a tutti i costi, alcune alterazioni dei propri comportamenti alimentari sono normali e comprensibili.
Spesso sono associate a periodi stressanti, dove un certo controllo dell’alimentazione può funzionare da regolatore dello stress, poiché con tale controllo sulla dieta la persona percepisce un aumento delle proprie capacità di gestione dei fattori stressanti che riguardano altri ambiti della propria vita (lavoro, relazioni, famiglia etc…). Pertanto, leggere forme di controllo dell’alimentazione non devono essere confuse con veri e propri problemi alimentari, che invece possono compromettere il funzionamento fisiologico e psico-sociale della persona, delle volte molto seriamente.
Cosa sono i problemi alimentari?
Secondo la definizione del DSM-5, i problemi alimentari consistono in comportamenti legati all’alimentazione caratterizzati da un alterato consumo del cibo, tale da portare ad una compromissione della salute fisica e psicosociale della persona che ne è affetta.
Gli aspetti caratteristici dei disturbi dell’alimentazione riguardano:
eccessiva preoccupazione per il proprio peso
eccessiva preoccupazione per la propria forma fisica
eccessivo calo del consumo di cibo
rifiuto del cibo
diete molto restrittive
abbuffate
vomito
abuso di diuretici, lassativi o pillole per dimagrire
E importante sottolineare che comportamenti di questo tipo possono essere episodici, senza che si sviluppino in condotte alimentari protratte nel tempo. Pertanto, episodi bulimici o anoressici possono essere temporanei e risolversi in brevi periodi di tempo, ammesso che vi sia un intervento terapeutico tempestivo e adeguato.
Altrimenti, il rischio e che tali episodi possano protrarsi nel tempo, portando a recidive o condotte bulimiche o anoressiche cronicizzate.
Aspetti psicologici dei problemi alimentari
In chi soffre di disturbi alimentari (in particolare di Anoressia Nervosa e di Bulimia Nervosa) i comportamenti e i pensieri della persona ruotano prevalentemente intorno alla propria immagine corporea.
Proprio per questo, nei disturbi alimentari è molto presente la paura del giudizio degli altri. Nello specifico, si teme molto il giudizio negativo degli altri rispetto al proprio corpo. Per questo motivo, è spesso presente una tendenza al perfezionismo legato alla cura della propria immagine corporea al fine di piacere agli altri o, delle volte, “a tutti”. A tal proposito, nella mia esperienza di psicologo a Prato, sono sempre stato colpito e affascinato da come diversi pazienti con cui ho avuto il piacere di lavorare fossero focalizzati sulla propria immagine corporea, e di quante energie venissero da loro investite per controllare la propria forma fisica: attraverso il controllo del peso (pesandosi più volte al giorno, prima e dopo i pasti); attraverso la ricerca dei vestiti “giusti” (vestiti che meglio coprono certi inestetismi e/o certi difetti corporei poco o per nulla notabili da un occhio esterno); attraverso un’eccessiva attività fisica (correre più volte al giorno, andare in palestra con molta frequenza, fare degli esercizi per bruciare le calorie immagazzinate dopo i pasti). Queste sono tutte condotte volte a ricercare/raggiungere un ideale di perfezione rispetto alla propria immagine corporea, al fine di sentirsi amati e accettati dagli altri, prevenendo così il giudizio negativo su di sé. Un’altra cosa che mi ha sempre molto colpito in chi soffre di un disturbo alimentare è la grande conoscenza e cultura del cibo e la presenza di doti ragguardevoli nel cucinare con particolare attenzione a calorie e proprietà nutritive.
Esistono varie tipologie di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione:
Anoressia Nervosa
Bulimia Nervosa
Disturbo da Binge-Eating
Pica
Disturbo della Ruminazione
Disturbo Evitante/Restrittivo dell’assunzione di cibo