
Agorafobia
Agorafobia
Psicologo Prato
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Cosa è l’agorafobia?
L’agorafobia rientra nelle diverse problematiche legate all’ansia e si manifesta attraverso la paura intensa e irrazionale degli spazi aperti o di luoghi e situazioni in cui potrebbe essere difficile scappare o ricevere aiuto in caso di panico. Le persone che soffrono di agorafobia potrebbero evitare trasporti pubblici, spazzi affollati (come centri commerciali, locali, teatri, piazze). Questi sono degli esempi, ma possono essere variegate le situazioni in cui la persona manifesta questo tipo di paura.
Tutte queste situazioni vengono comunemente vissute con normalità dalla maggior parte delle persone, ed è per questo che la paura dell’agorafobico risulta essere sproporzionata all’effettivo pericolo presente all’interno delle situazioni che teme. Proprio per questa evidenza, chi soffre di agorafobia è generalmente consapevole di quanto la sua paura sia sproporzionata rispetto alla situazione. Tuttavia, non riesce a controllarla. Infatti, spiegazioni razionali o mettere la persona di fronte all’evidenza che le situazioni che teme non sono un pericolo, non funziona. L’agorafobia sfugge dal controllo razionale della persona, la quale si immagina che potrebbero capitarle le cose più terribili.
Agorafobia ed evitamento
Per via dell’insofferenza vissuta, la persona che soffre di agorafobia tende, come nel caso di altre forme d’ansia (ansia sociale, attacchi di panico, fobia specifica…), ad evitare tutte le situazioni che sono associate all’attivazione della propria paura e ansia.
Questo evitamento però, per quanto abbia l’effetto immediato di tranquillizzare la persona, la rende in realtà ancora più succube della propria paura. Infatti, come in tutte le condizioni d’ansia, l’evitamento diventa una strategia di fuga che non fa altro che rinforzare il problema: ogni volta che si evita la situazione temuta, il proprio organismo si convince sempre di più che quella situazione (mezzi pubblici, piazze, luoghi all’aperto etc… ) siano effettivamente un pericolo da cui prendere le distanze. Alcune persone, al fine di evitare le situazioni temute, organizzano la propria vita di conseguenza: per esempio, una persona potrebbe farsi spedire sempre la spesa a casa, chiedere sempre di essere accompagnata da qualcuno se deve uscire di casa, o delegare altre persone a fare delle commissioni a suo nome. In alcuni casi, la persona si trova costretta a rimanere chiusa in casa da quanto si sente assoggettata alla sua paura ed impossibilitata ad affrontarla.
Pertanto, questa condizione può arrivare a limitare significativamente la vita di chi ne è affetto, influenzando le interazioni sociali, le attività quotidiane, il lavoro e la libertà di movimento.
Come posso aiutarti?
L’approccio terapeutico che utilizzo per trattare il problema dell’agorafobia è sistemico-relazionale.
L’approccio sistemico-relazionale per curare l’agorafobia si focalizza primariamente sugli aspetti situazionali in cui il problema ha avuto origine, prestando particolare attenzione a quello che è accaduto in quei momenti, all’esperienza vissuta e all’eventuale contesto relazionale e sociale che può aver contribuito alla reazione intensa verso la situazione temuta. Inoltre, si focalizza sul periodo di vita in cui l’agorafobia è emersa, indagando tutti i fattori di vita che possono aver contribuito al vissuto agorafobico. Allo stesso tempo non trascura come l’agorafobia si manifesta attualmente nella vita della persona, senza omettere di indagare gli aspetti attuali della sua vita (famiglia/relazioni sentimentali/situazione lavorativa-scolastica/personalità etc…), per comprendere come l’agorafobia viene vissuta ad oggi nei diversi contesti di vita della persona, per indagare possibili elementi che possono contribuire al suo mantenimento. Questo permette di individuare le ragioni del problema insieme al paziente e di aiutarlo anzitutto a trovare una spiegazione alla propria agorafobia. Questa presa di consapevolezza è il punto di partenza per impostare un lavoro di risoluzione del problema. Infatti, individuare le reali e concrete ragioni che hanno portato all’emergenza del problema e che mantengono il problema di ansia/paura in una specifica persona (che spesso sono di per sé motivo di un certo sollievo), è ciò che permette di individuare la soluzione più efficace per quel paziente, attivando o costruendo in lui abilità che gli permettono di affrontare gli stessi eventi che gli generano ansia con un atteggiamento diverso, e con una valutazione più appropriata e soppesata dei fattori che innescano le sue forti preoccupazioni ed ansie.
L’approccio sistemico relazionale segue linee di intervento efficaci che variano da un individuo all’altro a seconda delle caratteristiche individuali e dei problemi specifici di ciascun individuo.
Cosa è l’agorafobia?
L’agorafobia rientra nelle diverse problematiche legate all’ansia e si manifesta attraverso la paura intensa e irrazionale degli spazi aperti o di luoghi e situazioni in cui potrebbe essere difficile scappare o ricevere aiuto in caso di panico. Le persone che soffrono di agorafobia potrebbero evitare trasporti pubblici, spazzi affollati (come centri commerciali, locali, teatri, piazze). Questi sono degli esempi, ma possono essere variegate le situazioni in cui la persona manifesta questo tipo di paura.
Tutte queste situazioni vengono comunemente vissute con normalità dalla maggior parte delle persone, ed è per questo che la paura dell’agorafobico risulta essere sproporzionata all’effettivo pericolo presente all’interno delle situazioni che teme. Proprio per questa evidenza, chi soffre di agorafobia è generalmente consapevole di quanto la sua paura sia sproporzionata rispetto alla situazione. Tuttavia, non riesce a controllarla. Infatti, spiegazioni razionali o mettere la persona di fronte all’evidenza che le situazioni che teme non sono un pericolo, non funziona. L’agorafobia sfugge dal controllo razionale della persona, la quale si immagina che potrebbero capitarle le cose più terribili.
Agorafobia ed evitamento
Per via dell’insofferenza vissuta, la persona che soffre di agorafobia tende, come nel caso di altre forme d’ansia (ansia sociale, attacchi di panico, fobia specifica…), ad evitare tutte le situazioni che sono associate all’attivazione della propria paura e ansia.
Questo evitamento però, per quanto abbia l’effetto immediato di tranquillizzare la persona, la rende in realtà ancora più succube della propria paura. Infatti, come in tutte le condizioni d’ansia, l’evitamento diventa una strategia di fuga che non fa altro che rinforzare il problema: ogni volta che si evita la situazione temuta, il proprio organismo si convince sempre di più che quella situazione (mezzi pubblici, piazze, luoghi all’aperto etc… ) siano effettivamente un pericolo da cui prendere le distanze. Alcune persone, al fine di evitare le situazioni temute, organizzano la propria vita di conseguenza: per esempio, una persona potrebbe farsi spedire sempre la spesa a casa, chiedere sempre di essere accompagnata da qualcuno se deve uscire di casa, o delegare altre persone a fare delle commissioni a suo nome. In alcuni casi, la persona si trova costretta a rimanere chiusa in casa da quanto si sente assoggettata alla sua paura ed impossibilitata ad affrontarla.
Pertanto, questa condizione può arrivare a limitare significativamente la vita di chi ne è affetto, influenzando le interazioni sociali, le attività quotidiane, il lavoro e la libertà di movimento.
Come posso aiutarti?
L’approccio terapeutico che utilizzo per trattare il problema dell’agorafobia è sistemico-relazionale.
L’approccio sistemico-relazionale per curare l’agorafobia si focalizza primariamente sugli aspetti situazionali in cui il problema ha avuto origine, prestando particolare attenzione a quello che è accaduto in quei momenti, all’esperienza vissuta e all’eventuale contesto relazionale e sociale che può aver contribuito alla reazione intensa verso la situazione temuta. Inoltre, si focalizza sul periodo di vita in cui l’agorafobia è emersa, indagando tutti i fattori di vita che possono aver contribuito al vissuto agorafobico. Allo stesso tempo non trascura come l’agorafobia si manifesta attualmente nella vita della persona, senza omettere di indagare gli aspetti attuali della sua vita (famiglia/relazioni sentimentali/situazione lavorativa-scolastica/personalità etc…), per comprendere come l’agorafobia viene vissuta ad oggi nei diversi contesti di vita della persona, per indagare possibili elementi che possono contribuire al suo mantenimento. Questo permette di individuare le ragioni del problema insieme al paziente e di aiutarlo anzitutto a trovare una spiegazione alla propria agorafobia. Questa presa di consapevolezza è il punto di partenza per impostare un lavoro di risoluzione del problema. Infatti, individuare le reali e concrete ragioni che hanno portato all’emergenza del problema e che mantengono il problema di ansia/paura in una specifica persona (che spesso sono di per sé motivo di un certo sollievo), è ciò che permette di individuare la soluzione più efficace per quel paziente, attivando o costruendo in lui abilità che gli permettono di affrontare gli stessi eventi che gli generano ansia con un atteggiamento diverso, e con una valutazione più appropriata e soppesata dei fattori che innescano le sue forti preoccupazioni ed ansie.
L’approccio sistemico relazionale segue linee di intervento efficaci che variano da un individuo all’altro a seconda delle caratteristiche individuali e dei problemi specifici di ciascun individuo.

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