
Ansia Sociale
Ansia Sociale
Psicologo Prato
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Il giudizio degli altri
Partiamo dal presupposto che tutti noi (in misura diversa e in situazioni differenti) siamo un po' suscettibili al giudizio negativo degli altri. A nessuno piace essere giudicato negativamente e, in alcuni casi, il giudizio negativo da parte degli altri può ferirci o farci arrabbiare.
Soprattutto quando parliamo di persone che rivestono un ruolo importante nella nostra vita, o quando si tratta persone particolarmente stimate, il giudizio degli può essere per noi importante. Per queste ragioni, siamo tutti un po' suscettibili ad una certa “ansietta” sociale in alcune situazioni, soprattutto quando si tratta di mostrare alcune parti di noi (sentimenti, comportamenti, pensieri…), o quando dobbiamo prendere decisioni importanti che possono influire su ciò che alcune persone significative pensano di noi. Un po' di ansia del giudizio altrui può anche emergere in tutte quelle situazioni nuove, in cui per la prima volta ci confrontiamo con le nostre capacità e dobbiamo esporci più del solito: come quando si parla per la prima volta in pubblico. Lo stesso vale per un colloquio di lavoro, dove ciò che pensa l’altro diventa per noi particolarmente significativo! Insomma (in misura diversa e in situazioni differenti) diamo tutti un certo peso a quello che gli altri pensano di noi. Ci teniamo.
In aggiunta, è evidente ed importante ricordarsi che vivere in società implica, in una certa misura, confrontarsi con gli altri e attribuire una certa importanza a quello che pensano di noi. Tuttavia, dare troppo peso al giudizio degli altri può dar voce ad un’ansia particolarmente intensa e frequente, chiamata ansia sociale.
Cosa è l’ansia sociale?
L’ansia sociale è una forma d‘ansia caratterizzata dalla paura di trovarsi in situazioni sociali nelle quali vi è la possibilità di essere giudicati negativamente dagli altri.
L’ansia sociale può avere diversi livelli di intensità e frequenza. Quanto più l’ansia sociale è frequente ed intensa, tanto più può compromettere la qualità di vita di una persona o limitare le sue abilità e l’espressione delle sue effettive potenzialità. Tendenzialmente, se si soffre di ansia sociale, si teme di essere osservati o di trovarsi al centro dell’attenzione, per paura di apparire ridicoli, strani, incapaci, “difettosi” e sentirsi perciò sbagliati e in difetto. Chi ha una forma d’ansia sociale prova paura ed ansia soprattutto quando deve esporsi: parlare, o fare delle cose mentre gli altri la/lo guardano.
Come si manifesta?
Chi vive o soffre di ansia sociale, potrebbe apparire come una persona riservata, con una postura corporea solitamente rigida e difensiva. Spesso parla con un tono di voce bassa, fatica a mantenere il contatto visivo e potrebbe arrossire frequentemente. Proprio per questo, la persona con ansia sociale potrebbe anche temere che gli altri si accorgano della sua ansia e del suo imbarazzo, e potrebbe aver paura di apparire debole o ridicolo per questo motivo.
È possibile che l’ansia sociale si limiti solamente ad un particolare ambito sociale, a specifiche situazioni o ad alcuni aspetti di sè: per es. una persona potrebbe avere ansia pensando di dover parlare in pubblico, pensando di dover andare ad una festa o di dover mangiare di fronte agli altri; oppure, potrebbe avere l’ansia di essere giudicata per il proprio aspetto o alcuni elementi di esso. In questi casi è più circoscritta e pertanto potrebbe (ma non necessariamente!) limitare il disagio vissuto dalla persona, perlomeno a certe situazioni. Invece, in altri casi, l’ansia sociale potrebbe essere estesa a più ambiti della propria vita e a più situazioni, risultando perciò più pervasiva.
La paura di essere giudicati negativamente, potrebbe portare in alcune situazioni a provare forte disagio ed insofferenza, fino ad arrivare ad un attacco di panico o a comportamenti di evitamento.
Ansia sociale ed evitamento
Per via dell’insofferenza vissuta, la persona che soffre di ansia sociale può tendere ad evitare, come nel caso di altre forme d’ansia (attacchi di panico, fobia specifica, agorafobia…), le situazioni che sono associate all’attivazione della propria paura e ansia.
Questo evitamento però, per quanto abbia l’effetto immediato di tranquillizzare la persona, la rende in realtà ancora più succube della propria paura. Infatti, come in tutte le condizioni d’ansia, l’evitamento diventa una strategia di fuga che non fa altro che mantenre il problema: ogni volta che si evita la situazione temuta, il proprio organismo si convince sempre di più che quella situazione (interazioni sociali, feste, eventi pubblici etc… ) siano effettivamente un pericolo da cui prendere le distanze.
Pertanto, questa condizione può arrivare a limitare significativamente la vita di chi ne è affetto, influenzando le interazioni sociali, le attività quotidiane, il lavoro e la libertà di movimento.
Quando l’ansia sociale diventa particolarmente intensa e pervasiva, può diventare particolarmente limitante, oltre a rendere la persona particolarmente insofferente.
Come posso aiutarti?
L’approccio terapeutico che utilizzo per trattare il problema dell’ansia sociale è sistemico-relazionale.
L’approccio sistemico-relazionale per curare l’ansia sociale si focalizza primariamente sulle componenti relazionali e situazionali che hanno dato origine al problema e che contribuiscono al suo mantenimento. In altri termini, mi occupo di indagare diversi aspetti della vita della persona (famiglia/relazioni sentimentali/situazione lavorativa-scolastica/personalità etc…) al fine di comprendere i motivi specifici per cui la persona ha imparato a temere così tanto il giudizio degli altri. Per questo motivo mi occupo di conoscere la storia della persona, e di approfondire il contesto famigliare e relazionale della persona. Questo permette di individuare le ragioni del problema insieme al paziente e di aiutarlo anzitutto a trovare una spiegazione alla propria intensa paura del giudizio altrui. Questa presa di consapevolezza è il punto di partenza per impostare un lavoro di risoluzione del problema, attraverso tempistiche che siano le più adeguate possibili. In questi casi, è importante costruire insieme il senso reale del problema, capendo come mai la persona a sviluppato questa difficoltà: come l’ha appresa? In quali relazioni ha imparato a sentirsi in difetto ed inadeguata? Per quali motivi? Tutto questo aiuta ad esorcizzare sempre più la paura, aiutando la persona a costruire ed attivare abilità che gli permettono di affrontare e risolvere efficacemente il problema. Il percorso prevede anche un supporto continuo nelle fasi critiche, anche al di fuori dell’ora ti terapia, nel caso la persona senta il bisogno di un sostegno in momenti in cui il disagio è forte ed ha bisogno di essere guidata, fino al punto in cui potrà affrontare le situazioni temute con più leggerezza ed autonomia.
L’approccio sistemico relazionale segue linee di intervento che variano da un individuo all’altro a seconda delle caratteristiche individuali, e dei problemi specifici di ciascuna persona.
Il giudizio degli altri
Partiamo dal presupposto che tutti noi (in misura diversa e in situazioni differenti) siamo un po' suscettibili al giudizio negativo degli altri. A nessuno piace essere giudicato negativamente e, in alcuni casi, il giudizio negativo da parte degli altri può ferirci o farci arrabbiare.
Soprattutto quando parliamo di persone che rivestono un ruolo importante nella nostra vita, o quando si tratta persone particolarmente stimate, il giudizio degli può essere per noi importante. Per queste ragioni, siamo tutti un po' suscettibili ad una certa “ansietta” sociale in alcune situazioni, soprattutto quando si tratta di mostrare alcune parti di noi (sentimenti, comportamenti, pensieri…), o quando dobbiamo prendere decisioni importanti che possono influire su ciò che alcune persone significative pensano di noi. Un po' di ansia del giudizio altrui può anche emergere in tutte quelle situazioni nuove, in cui per la prima volta ci confrontiamo con le nostre capacità e dobbiamo esporci più del solito: come quando si parla per la prima volta in pubblico. Lo stesso vale per un colloquio di lavoro, dove ciò che pensa l’altro diventa per noi particolarmente significativo! Insomma (in misura diversa e in situazioni differenti) diamo tutti un certo peso a quello che gli altri pensano di noi. Ci teniamo.
In aggiunta, è evidente ed importante ricordarsi che vivere in società implica, in una certa misura, confrontarsi con gli altri e attribuire una certa importanza a quello che pensano di noi. Tuttavia, dare troppo peso al giudizio degli altri può dar voce ad un’ansia particolarmente intensa e frequente, chiamata ansia sociale.
Cosa è l’ansia sociale?
L’ansia sociale è una forma d‘ansia caratterizzata dalla paura di trovarsi in situazioni sociali nelle quali vi è la possibilità di essere giudicati negativamente dagli altri.
L’ansia sociale può avere diversi livelli di intensità e frequenza. Quanto più l’ansia sociale è frequente ed intensa, tanto più può compromettere la qualità di vita di una persona o limitare le sue abilità e l’espressione delle sue effettive potenzialità. Tendenzialmente, se si soffre di ansia sociale, si teme di essere osservati o di trovarsi al centro dell’attenzione, per paura di apparire ridicoli, strani, incapaci, “difettosi” e sentirsi perciò sbagliati e in difetto. Chi ha una forma d’ansia sociale prova paura ed ansia soprattutto quando deve esporsi: parlare, o fare delle cose mentre gli altri la/lo guardano.
Come si manifesta?
Chi vive o soffre di ansia sociale, potrebbe apparire come una persona riservata, con una postura corporea solitamente rigida e difensiva. Spesso parla con un tono di voce bassa, fatica a mantenere il contatto visivo e potrebbe arrossire frequentemente. Proprio per questo, la persona con ansia sociale potrebbe anche temere che gli altri si accorgano della sua ansia e del suo imbarazzo, e potrebbe aver paura di apparire debole o ridicolo per questo motivo.
È possibile che l’ansia sociale si limiti solamente ad un particolare ambito sociale, a specifiche situazioni o ad alcuni aspetti di sè: per es. una persona potrebbe avere ansia pensando di dover parlare in pubblico, pensando di dover andare ad una festa o di dover mangiare di fronte agli altri; oppure, potrebbe avere l’ansia di essere giudicata per il proprio aspetto o alcuni elementi di esso. In questi casi è più circoscritta e pertanto potrebbe (ma non necessariamente!) limitare il disagio vissuto dalla persona, perlomeno a certe situazioni. Invece, in altri casi, l’ansia sociale potrebbe essere estesa a più ambiti della propria vita e a più situazioni, risultando perciò più pervasiva.
La paura di essere giudicati negativamente, potrebbe portare in alcune situazioni a provare forte disagio ed insofferenza, fino ad arrivare ad un attacco di panico o a comportamenti di evitamento.
Ansia sociale ed evitamento
Per via dell’insofferenza vissuta, la persona che soffre di ansia sociale può tendere ad evitare, come nel caso di altre forme d’ansia (attacchi di panico, fobia specifica, agorafobia…), le situazioni che sono associate all’attivazione della propria paura e ansia.
Questo evitamento però, per quanto abbia l’effetto immediato di tranquillizzare la persona, la rende in realtà ancora più succube della propria paura. Infatti, come in tutte le condizioni d’ansia, l’evitamento diventa una strategia di fuga che non fa altro che mantenre il problema: ogni volta che si evita la situazione temuta, il proprio organismo si convince sempre di più che quella situazione (interazioni sociali, feste, eventi pubblici etc… ) siano effettivamente un pericolo da cui prendere le distanze.
Pertanto, questa condizione può arrivare a limitare significativamente la vita di chi ne è affetto, influenzando le interazioni sociali, le attività quotidiane, il lavoro e la libertà di movimento.
Quando l’ansia sociale diventa particolarmente intensa e pervasiva, può diventare particolarmente limitante, oltre a rendere la persona particolarmente insofferente.
Come posso aiutarti?
L’approccio terapeutico che utilizzo per trattare il problema dell’ansia sociale è sistemico-relazionale.
L’approccio sistemico-relazionale per curare l’ansia sociale si focalizza primariamente sulle componenti relazionali e situazionali che hanno dato origine al problema e che contribuiscono al suo mantenimento. In altri termini, mi occupo di indagare diversi aspetti della vita della persona (famiglia/relazioni sentimentali/situazione lavorativa-scolastica/personalità etc…) al fine di comprendere i motivi specifici per cui la persona ha imparato a temere così tanto il giudizio degli altri. Per questo motivo mi occupo di conoscere la storia della persona, e di approfondire il contesto famigliare e relazionale della persona. Questo permette di individuare le ragioni del problema insieme al paziente e di aiutarlo anzitutto a trovare una spiegazione alla propria intensa paura del giudizio altrui. Questa presa di consapevolezza è il punto di partenza per impostare un lavoro di risoluzione del problema, attraverso tempistiche che siano le più adeguate possibili. In questi casi, è importante costruire insieme il senso reale del problema, capendo come mai la persona a sviluppato questa difficoltà: come l’ha appresa? In quali relazioni ha imparato a sentirsi in difetto ed inadeguata? Per quali motivi? Tutto questo aiuta ad esorcizzare sempre più la paura, aiutando la persona a costruire ed attivare abilità che gli permettono di affrontare e risolvere efficacemente il problema. Il percorso prevede anche un supporto continuo nelle fasi critiche, anche al di fuori dell’ora ti terapia, nel caso la persona senta il bisogno di un sostegno in momenti in cui il disagio è forte ed ha bisogno di essere guidata, fino al punto in cui potrà affrontare le situazioni temute con più leggerezza ed autonomia.
L’approccio sistemico relazionale segue linee di intervento che variano da un individuo all’altro a seconda delle caratteristiche individuali, e dei problemi specifici di ciascuna persona.

Ansia Sociale
Psicologo Prato
