
Fobia Specifica
Fobia Specifica
Psicologo Prato
Psicologo Prato
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Cosa è la fobia specifica?
Una fobia specifica consiste in una paura intensa, sproporzionata e irrazionale relativa a situazioni specifiche. Le fobie specifiche più comuni riguardano:
animali, rettili o insetti: cani, gatti, topi, piccioni, serpenti, ragni e altri insetti (zoofobia)
paura dell’altezza (acrofobia)
paura degli spazi chiusi (claustrofobia)
paura di sangue o iniezioni (belonefobia).
paura di volare (aerofobia)
paura dei temporali (brontofobia)
paura dei luoghi chiusi (claustrofobia)
paura di prendere l’ascensore (claustrofobia)
La fobia specifica è una forma di paura intensa rispetto a situazioni che generalmente la maggior parte delle persone vivono senza particolare disagio. Proprio per questa evidenza, chi ha una fobia specifica è generalmente consapevole di quanto la sua paura sia sproporzionata rispetto alla situazione. Tuttavia, non riesce a controllarla. Infatti, spiegazioni razionali oppure mettere la persona di fronte all’evidenza che l’ “oggetto” della sua paura non è pericoloso, non funziona. La fobia specifica sfugge ad un controllo razionale. La persona si sente dunque impossibilitata ad avvicinarsi all’ “oggetto” della sua paura, e protende all’evitamento di ciò che la spaventa o di tutte quelle situazioni in cui teme l’esposizione a ciò che le provoca paura. In alcuni casi la fobia specifica si riferisce a più di una situazione temuta.
Non per forza è un problema
La fobia specifica è una condizione d’ansia abbastanza comune, che prevede diversi livelli di intensità e non necessariamente compromette la quotidianità di una persona. Infatti, alcune fobie specifiche creano pochi problemi e disagi. Ad esempio, una persona che vive in citta ed ha una fobia per i serpenti, non avrà problemi ad evitarli. Mentre potrebbe causargli qualche problema se questa persona dovesse essere invitata a fare una gita in campagna o ad un trakking. Invece, altre fobie specifiche possono interferire molto nella vita di una persona. Ad esempio, se una persona risiede in una grande città ed ha paura degli ascensori, potrebbe imbattervisi spesso e quindi dover affrontare di routine una scelta difficile: evitare un importante impegno di lavoro, salire molte rampe di scale o tollerare l’uso dell’ascensore con il rischio di un attacco di panico. O ancora, se una persona ha paura delle iniezioni, potrebbe cercare di evitare esami del sangue o farli sottoponendosi ad essi come ad una forma di tortura. Alcune persone svengono in questi casi, sopportano con profondo malessere o incorrendo in un attacco di panico.
Come si manifesta l’ansia specifica?
Chi soffre di una fobia specifica si sente sopraffatto da un’intensa paura e ansia al solo contatto visivo con ciò che è oggetto della sua fobia specifica. La sola idea di entrare in contatto con quell’insetto (per es.) o di prendere l’ascensore (nel caso della claustrofobia), può innescare una reazione di ansia nella persona che soffre di quella particolare fobia specifica: anche se, in questo caso, la reazione d’ansia e molto meno intensa di quando entra effettivamente in contatto con la situazione che la spaventa. Infatti, il contatto diretto con la situazione temuta, fa sentire la persona sopraffatta dal terrore e la sua immediata reazione consiste nello scappare o nel prendere le distanze dalla situazione!
Per via dell’insofferenza vissuta, la persona che soffre di una fobia specifica tende ad evitare, come nel caso di altre forme d’ansia (ansia sociale, attacchi di panico, agorafobia…), tutte le situazioni che sono associate all’attivazione della propria paura e ansia. Questo evitamento però, per quanto abbia l’effetto immediato di tranquillizzare la persona, può renderla più succube della propria paura. Infatti, come in molte condizioni d’ansia, l’evitamento diventa una strategia di fuga che non fa altro che rinforzare il problema: ogni volta che si evita la situazione temuta il proprio organismo si convince sempre di più che quella situazione, animale etc… sia effettivamente un pericolo da cui prendere le distanze. Pertanto, se una persona teme una situazione che si verifica frequentemente nella sua quotidianità (per motivi di lavoro o altro…) la sua fobia potrebbe ridurre significativamente la sua qualità di vita, interferendo con il lavoro o con la vita sociale, e richiedere la necessità di un intervento terapeutico.
Anche in questo caso, come in molti altri problemi legati all’ansia (ansia sociale, ansia generalizzata, attacchi di panico etc…), la fobia specifica si esprime attraverso sintomi fisici, come sudorazione eccessiva, senso di soffocamento, nausea, tachicardia, disturbi gastrici, tremore ed irrequietezza.
Come posso aiutarti?
L’approccio terapeutico che utilizzo per trattare il problema della Fobia Specifica è sistemico-relazionale.
L’approccio sistemico-relazionale per curare la Fobia Specifica si focalizza primariamente sugli aspetti situazionali in cui il problema ha avuto origine, prestando particolare attenzione a quello che è accaduto in quei momenti, all’esperienza vissuta e all’eventuale contesto relazionale e sociale che può aver contribuito alla reazione intensa verso la situazione temuta. Inoltre, si focalizza sul periodo di vita in cui la fobia è emersa, indagando tutti i fattori di vita che possono aver contribuito al vissuto fobico. Allo stesso tempo non trascura come la fobia specifica si manifesta attualmente nella vita della persona, senza omettere di indagare gli aspetti attuali della sua vita (famiglia/relazioni sentimentali/situazione lavorativa-scolastica/personalità etc…), al fine di comprendere come la fobia specifica viene vissuta ad oggi nei diversi contesti di vita della persona, per indagare possibili elementi che possono contribuire al suo mantenimento. Questo permette di individuare le ragioni del problema insieme al paziente e di aiutarlo anzitutto a trovare una spiegazione alla propria fobia specifica. Questa presa di consapevolezza è il punto di partenza per impostare un lavoro di risoluzione del problema. Infatti, individuare le reali e concrete ragioni che hanno portato all’emergenza del problema e che mantengono il problema di ansia in una specifica persona (che spesso sono di per sé motivo di un certo sollievo), è ciò che permette di individuare la soluzione più efficace per quel paziente, attivando o costruendo in lui abilità che gli permettono di affrontare gli stessi eventi che gli generano ansia con un atteggiamento diverso, e con una valutazione più appropriata e soppesata dei fattori che innescano le sue forti preoccupazioni ed ansie.
L’approccio sistemico relazionale segue linee di intervento che variano da un individuo all’altro a seconda delle caratteristiche individuali, e dei problemi specifici di ciascuna persona.
Cosa è la fobia specifica?
Una fobia specifica consiste in una paura intensa, sproporzionata e irrazionale relativa a situazioni specifiche. Le fobie specifiche più comuni riguardano:
animali, rettili o insetti: cani, gatti, topi, piccioni, serpenti, ragni e altri insetti (zoofobia)
paura dell’altezza (acrofobia)
paura degli spazi chiusi (claustrofobia)
paura di sangue o iniezioni (belonefobia).
paura di volare (aerofobia)
paura dei temporali (brontofobia)
paura dei luoghi chiusi (claustrofobia)
paura di prendere l’ascensore (claustrofobia)
La fobia specifica è una forma di paura intensa rispetto a situazioni che generalmente la maggior parte delle persone vivono senza particolare disagio. Proprio per questa evidenza, chi ha una fobia specifica è generalmente consapevole di quanto la sua paura sia sproporzionata rispetto alla situazione. Tuttavia, non riesce a controllarla. Infatti, spiegazioni razionali oppure mettere la persona di fronte all’evidenza che l’ “oggetto” della sua paura non è pericoloso, non funziona. La fobia specifica sfugge ad un controllo razionale. La persona si sente dunque impossibilitata ad avvicinarsi all’ “oggetto” della sua paura, e protende all’evitamento di ciò che la spaventa o di tutte quelle situazioni in cui teme l’esposizione a ciò che le provoca paura. In alcuni casi la fobia specifica si riferisce a più di una situazione temuta.
Non per forza è un problema
La fobia specifica è una condizione d’ansia abbastanza comune, che prevede diversi livelli di intensità e non necessariamente compromette la quotidianità di una persona. Infatti, alcune fobie specifiche creano pochi problemi e disagi. Ad esempio, una persona che vive in citta ed ha una fobia per i serpenti, non avrà problemi ad evitarli. Mentre potrebbe causargli qualche problema se questa persona dovesse essere invitata a fare una gita in campagna o ad un trakking. Invece, altre fobie specifiche possono interferire molto nella vita di una persona. Ad esempio, se una persona risiede in una grande città ed ha paura degli ascensori, potrebbe imbattervisi spesso e quindi dover affrontare di routine una scelta difficile: evitare un importante impegno di lavoro, salire molte rampe di scale o tollerare l’uso dell’ascensore con il rischio di un attacco di panico. O ancora, se una persona ha paura delle iniezioni, potrebbe cercare di evitare esami del sangue o farli sottoponendosi ad essi come ad una forma di tortura. Alcune persone svengono in questi casi, sopportano con profondo malessere o incorrendo in un attacco di panico.
Come si manifesta l’ansia specifica?
Chi soffre di una fobia specifica si sente sopraffatto da un’intensa paura e ansia al solo contatto visivo con ciò che è oggetto della sua fobia specifica. La sola idea di entrare in contatto con quell’insetto (per es.) o di prendere l’ascensore (nel caso della claustrofobia), può innescare una reazione di ansia nella persona che soffre di quella particolare fobia specifica: anche se, in questo caso, la reazione d’ansia e molto meno intensa di quando entra effettivamente in contatto con la situazione che la spaventa. Infatti, il contatto diretto con la situazione temuta, fa sentire la persona sopraffatta dal terrore e la sua immediata reazione consiste nello scappare o nel prendere le distanze dalla situazione!
Per via dell’insofferenza vissuta, la persona che soffre di una fobia specifica tende ad evitare, come nel caso di altre forme d’ansia (ansia sociale, attacchi di panico, agorafobia…), tutte le situazioni che sono associate all’attivazione della propria paura e ansia. Questo evitamento però, per quanto abbia l’effetto immediato di tranquillizzare la persona, può renderla più succube della propria paura. Infatti, come in molte condizioni d’ansia, l’evitamento diventa una strategia di fuga che non fa altro che rinforzare il problema: ogni volta che si evita la situazione temuta il proprio organismo si convince sempre di più che quella situazione, animale etc… sia effettivamente un pericolo da cui prendere le distanze. Pertanto, se una persona teme una situazione che si verifica frequentemente nella sua quotidianità (per motivi di lavoro o altro…) la sua fobia potrebbe ridurre significativamente la sua qualità di vita, interferendo con il lavoro o con la vita sociale, e richiedere la necessità di un intervento terapeutico.
Anche in questo caso, come in molti altri problemi legati all’ansia (ansia sociale, ansia generalizzata, attacchi di panico etc…), la fobia specifica si esprime attraverso sintomi fisici, come sudorazione eccessiva, senso di soffocamento, nausea, tachicardia, disturbi gastrici, tremore ed irrequietezza.
Come posso aiutarti?
L’approccio terapeutico che utilizzo per trattare il problema della Fobia Specifica è sistemico-relazionale.
L’approccio sistemico-relazionale per curare la Fobia Specifica si focalizza primariamente sugli aspetti situazionali in cui il problema ha avuto origine, prestando particolare attenzione a quello che è accaduto in quei momenti, all’esperienza vissuta e all’eventuale contesto relazionale e sociale che può aver contribuito alla reazione intensa verso la situazione temuta. Inoltre, si focalizza sul periodo di vita in cui la fobia è emersa, indagando tutti i fattori di vita che possono aver contribuito al vissuto fobico. Allo stesso tempo non trascura come la fobia specifica si manifesta attualmente nella vita della persona, senza omettere di indagare gli aspetti attuali della sua vita (famiglia/relazioni sentimentali/situazione lavorativa-scolastica/personalità etc…), al fine di comprendere come la fobia specifica viene vissuta ad oggi nei diversi contesti di vita della persona, per indagare possibili elementi che possono contribuire al suo mantenimento. Questo permette di individuare le ragioni del problema insieme al paziente e di aiutarlo anzitutto a trovare una spiegazione alla propria fobia specifica. Questa presa di consapevolezza è il punto di partenza per impostare un lavoro di risoluzione del problema. Infatti, individuare le reali e concrete ragioni che hanno portato all’emergenza del problema e che mantengono il problema di ansia in una specifica persona (che spesso sono di per sé motivo di un certo sollievo), è ciò che permette di individuare la soluzione più efficace per quel paziente, attivando o costruendo in lui abilità che gli permettono di affrontare gli stessi eventi che gli generano ansia con un atteggiamento diverso, e con una valutazione più appropriata e soppesata dei fattori che innescano le sue forti preoccupazioni ed ansie.
L’approccio sistemico relazionale segue linee di intervento che variano da un individuo all’altro a seconda delle caratteristiche individuali, e dei problemi specifici di ciascuna persona.

Fobia Specifica
Psicologo Prato
