Binge-Eating

Binge-Eating

Psicologo Prato

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Cosa è Binge-Eating?

Il binge-eating non deve essere confuso con la fame emotiva/nervosa, le “abbuffate” durante i periodi di festività o in particolari situazioni di convivialità: uscite al ristorante con gli amici, con la famiglia etc…neanche frequenti spuntini durante la giornata possono essere associati a questo problema. Infatti, nel bing-eating le abbuffate prevedono il mangiare, in un determinato periodo di tempo (es. un periodo di due ore), una quantità ben maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili. Diversamente dalla bulimia, l’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie, come vomito, eccessivo esercizio fisico o utilizzo di lassativi e purghe. 

Durante le abbuffate, l’individuo tende a:

  • Mangiare molto più rapidamente del normale;

  • Mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni;

  • Mangiare grandi quantità di cibo anche se non si è affamati;

  • Mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando;

  • Sentirsi in colpa per l’abbuffata.


Un aspetto piuttosto esplicativo del Disturbo da Binge-Eating e che aiuta la caratterizzazione di un eccessivo consumo di cibo come episodio di abbuffata è la sensazione di perdita di controllo. Questa si esprime nell’incapacità di astenersi dal mangiare o di smettere di mangiare una volta cominciato. Spesso è accompagnato da un senso di estraniamento durante o subito dopo gli episodi di abbuffata. Inoltre, la compromissione del controllo associata all’abbuffata non è assoluta: per esempio, un individuo può continuare ad abbuffarsi quando il campanello di casa suona, ma arrestarsi di colpo nel momento in cui qualcuno entri improvvisamente nella stanza dove si sta consumando l’abbuffata.

Il sentimento di vergogna è uno dei vissuti che più accompagnano le persone che soffrono di Disturbo da Binge-Eating. Questi vivono con forte imbarazzo i propri problemi alimentari, tanto che le abbuffate avvengono in solitudine.

Spesso, la molla dietro un episodio di abbuffata è rappresentata da un’emozione negativa o da altre condizioni quali:

  • Condizioni interpersonali stressanti;

  • Restrizione dietetica;

  • Sentimenti negativi riguardanti il proprio peso ed il proprio corpo;

  • Sentimenti negativi riguardanti il cibo;

  • Noia.

Sintomi del disturbo da Binge-Eating

Principali criteri descrittivi del Disturbo da Binge-Eating secondo il DSM-5 (2014)

  • Ricorrenti episodi di abbuffata. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi i seguenti aspetti:

  1. Mangiare, in un determinato periodo di tempo (per es., un periodo di due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili.

  2. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (per es., sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).  

  • Gli episodi di abbuffata sono associati a tre o più dei seguenti aspetti:

  1. Mangiare molto più rapidamente del normale.

  2. Mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni.

  3. Mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente affamati.

  4. Mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando.

  5. Sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o molto in colpa dopo l’episodio. 

  6. È presente marcato disagio riguardo alle abbuffate.  

  7. L’abbuffata si verifica, mediamente, almeno una volta alla settimana per 3 mesi  

  8. L’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie inappropriate come nella bulimia nervosa, e non si verifica esclusivamente in corso di bulimia nervosa o anoressia nervosa  

  9. Il livello minimo di gravità si basa sulla frequenza degli episodi di abbuffata (si veda sotto). Il livello di gravità può essere aumentato per riflettere altri sintomi e il grado di disabilità funzionale.  

    1. Lieve: Una media di 1-3 episodi di abbuffata  a settimana  

    2. Moderata: Una media di 4-7 episodi di abbuffata a settimana.

    3. Grave: Una media di 8-13 episodi di abbuffata a settimana.

    4. Estrema: Una media di 14 o più episodi abbuffata a settimana.  


Come posso aiutarti?

L’approccio terapeutico che utilizzo ai fini del trattamento della Binge Eating è sistemico-relazionale.

Questo approccio, per la cura della Binge eating mira ad evidenziare le componenti psicologiche, emotive e relazionali che hanno contribuito all’esordio e al mantenimento nel tempo di questo disturbo.

Si analizzano il contesto emotivo, cognitivo, comportamentale e relazionale (famiglia di origine, primi legami di amicizia, prime relazioni sentimentali, struttura di personalità) in cui la Binge eating ha fatto il suo esordio e si è sviluppata nel tempo. 

In alcuni casi indicata una terapia famigliare, ovvero un tipo di terapia che richiede il coinvolgimento di alcuni o tutti i famigliari in certe fasi della terapia. In questo modo il terapeuta ha modo di collaborare non solo con il paziente, ma con l’intera famiglia nell’affrontare questa problematica. 

Cosa è Binge-Eating?

Il binge-eating non deve essere confuso con la fame emotiva/nervosa, le “abbuffate” durante i periodi di festività o in particolari situazioni di convivialità: uscite al ristorante con gli amici, con la famiglia etc…neanche frequenti spuntini durante la giornata possono essere associati a questo problema. Infatti, nel bing-eating le abbuffate prevedono il mangiare, in un determinato periodo di tempo (es. un periodo di due ore), una quantità ben maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili. Diversamente dalla bulimia, l’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie, come vomito, eccessivo esercizio fisico o utilizzo di lassativi e purghe. 

Durante le abbuffate, l’individuo tende a:

  • Mangiare molto più rapidamente del normale;

  • Mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni;

  • Mangiare grandi quantità di cibo anche se non si è affamati;

  • Mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando;

  • Sentirsi in colpa per l’abbuffata.


Un aspetto piuttosto esplicativo del Disturbo da Binge-Eating e che aiuta la caratterizzazione di un eccessivo consumo di cibo come episodio di abbuffata è la sensazione di perdita di controllo. Questa si esprime nell’incapacità di astenersi dal mangiare o di smettere di mangiare una volta cominciato. Spesso è accompagnato da un senso di estraniamento durante o subito dopo gli episodi di abbuffata. Inoltre, la compromissione del controllo associata all’abbuffata non è assoluta: per esempio, un individuo può continuare ad abbuffarsi quando il campanello di casa suona, ma arrestarsi di colpo nel momento in cui qualcuno entri improvvisamente nella stanza dove si sta consumando l’abbuffata.

Il sentimento di vergogna è uno dei vissuti che più accompagnano le persone che soffrono di Disturbo da Binge-Eating. Questi vivono con forte imbarazzo i propri problemi alimentari, tanto che le abbuffate avvengono in solitudine.

Spesso, la molla dietro un episodio di abbuffata è rappresentata da un’emozione negativa o da altre condizioni quali:

  • Condizioni interpersonali stressanti;

  • Restrizione dietetica;

  • Sentimenti negativi riguardanti il proprio peso ed il proprio corpo;

  • Sentimenti negativi riguardanti il cibo;

  • Noia.


Sintomi del disturbo da Binge-Eating

Principali criteri descrittivi del Disturbo da Binge-Eating secondo il DSM-5 (2014)

  • Ricorrenti episodi di abbuffata. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi i seguenti aspetti:

  1. Mangiare, in un determinato periodo di tempo (per es., un periodo di due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili.

  2. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (per es., sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).  

  • Gli episodi di abbuffata sono associati a tre o più dei seguenti aspetti:

  1. Mangiare molto più rapidamente del normale.

  2. Mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni.

  3. Mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente affamati.

  4. Mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando.

  5. Sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o molto in colpa dopo l’episodio. 

  6. È presente marcato disagio riguardo alle abbuffate.  

  7. L’abbuffata si verifica, mediamente, almeno una volta alla settimana per 3 mesi  

  8. L’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie inappropriate come nella bulimia nervosa, e non si verifica esclusivamente in corso di bulimia nervosa o anoressia nervosa  

  9. Il livello minimo di gravità si basa sulla frequenza degli episodi di abbuffata (si veda sotto). Il livello di gravità può essere aumentato per riflettere altri sintomi e il grado di disabilità funzionale.  

    1. Lieve: Una media di 1-3 episodi di abbuffata  a settimana  

    2. Moderata: Una media di 4-7 episodi di abbuffata a settimana.

    3. Grave: Una media di 8-13 episodi di abbuffata a settimana.

    4. Estrema: Una media di 14 o più episodi abbuffata a settimana.  


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Questo approccio, per la cura della Binge eating mira ad evidenziare le componenti psicologiche, emotive e relazionali che hanno contribuito all’esordio e al mantenimento nel tempo di questo disturbo.

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info.matteolupi@gmail.com

+39 388 4380 252

Viale della Repubblica 149 Prato

Psicologo iscritto allOrdine degli Psicologi della Toscana n° 1941

Partita iva 02512790979

© Copyright 2024

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