Cosa è l’eiaculazione ritardata e le sue possibili cause
Cosa è l’eiaculazione ritardata e le sue possibili cause
Cosa è l’eiaculazione ritardata e le sue possibili cause
In seguito alla fase di eccitazione e a quella di plateau del ciclo di risposta sessuale, vi è la fase dell’orgasmo, la quale, nell’uomo, consiste nell’eiezione dello sperma lungo l’uretra peniena grazie alle contrazioni ritmiche dei muscoli bulbospongioso e ischiocavernoso, dello sfintere uretrale e del bulbo uretrale.
L’eiaculazione si definisce “ritardata” quando si è in presenza di un marcato ritardo o incapacità di raggiungere l’eiaculazione, nonostante una stimolazione sessuale e un desiderio di eiaculare adeguati. La definizione di “ritardo” non ha confini precisi, in quanto vi è disaccordo su ciò che costituisce un tempo ragionevole per raggiungere l’orgasmo o su ciò che è considerato inaccettabilmente lungo dalla maggior parte degli uomini e dei loro partner (DSM-5, 2014).
L’uomo che soffre di questa disfunzione sessuale e il proprio partner possono riferire tentativi prolungati di raggiungere l’orgasmo fino ad arrivare ad uno stato significativo di stanchezza o ad accusare dolore ai genitali e sospendere così ogni tentativo. Alcuni uomini possono riferire di evitare l’attività sessuale a causa di una difficoltà costante ad eiaculare. ALcune persone possono, infine, riferire di sentirsi meno attraenti sessualmente perchè il pranter non può eiaculare con facilità.
A descrivere le possibili cause e definire il trattamento dell’eiaculazione ritardata, vi sono cinque fattori rilevanti, ciascuno contribuendo alla manifestazione dei sintomi in maniera diversa in uomini diversi con questo disturbo:
Fattori riguardanti il partner (per es., problemi sessuali e/o di salute del partner);
fattori relazionali (per es., scarsa comunicazione, differenze nel desiderio di attività sessuale);
fattori di vulnerabilità individuale (per es., un’immagine corporea insoddisfacente, una storia di abuso sessuale o emotivo), comorbilità psichiatrica (per es., depressione ansia) o fattori stressanti (per es., perdita di lavoro, lutto);
fattori culturali o religiosi (per es., inibizioni correlate a divieti riguardanti l’attività sessuale o il piacere; atteggiamenti verso la sessualità);
fattori medici rilevanti per la prognosi, il decorso o il trattamento.
In seguito alla fase di eccitazione e a quella di plateau del ciclo di risposta sessuale, vi è la fase dell’orgasmo, la quale, nell’uomo, consiste nell’eiezione dello sperma lungo l’uretra peniena grazie alle contrazioni ritmiche dei muscoli bulbospongioso e ischiocavernoso, dello sfintere uretrale e del bulbo uretrale.
L’eiaculazione si definisce “ritardata” quando si è in presenza di un marcato ritardo o incapacità di raggiungere l’eiaculazione, nonostante una stimolazione sessuale e un desiderio di eiaculare adeguati. La definizione di “ritardo” non ha confini precisi, in quanto vi è disaccordo su ciò che costituisce un tempo ragionevole per raggiungere l’orgasmo o su ciò che è considerato inaccettabilmente lungo dalla maggior parte degli uomini e dei loro partner (DSM-5, 2014).
L’uomo che soffre di questa disfunzione sessuale e il proprio partner possono riferire tentativi prolungati di raggiungere l’orgasmo fino ad arrivare ad uno stato significativo di stanchezza o ad accusare dolore ai genitali e sospendere così ogni tentativo. Alcuni uomini possono riferire di evitare l’attività sessuale a causa di una difficoltà costante ad eiaculare. ALcune persone possono, infine, riferire di sentirsi meno attraenti sessualmente perchè il pranter non può eiaculare con facilità.
A descrivere le possibili cause e definire il trattamento dell’eiaculazione ritardata, vi sono cinque fattori rilevanti, ciascuno contribuendo alla manifestazione dei sintomi in maniera diversa in uomini diversi con questo disturbo:
Fattori riguardanti il partner (per es., problemi sessuali e/o di salute del partner);
fattori relazionali (per es., scarsa comunicazione, differenze nel desiderio di attività sessuale);
fattori di vulnerabilità individuale (per es., un’immagine corporea insoddisfacente, una storia di abuso sessuale o emotivo), comorbilità psichiatrica (per es., depressione ansia) o fattori stressanti (per es., perdita di lavoro, lutto);
fattori culturali o religiosi (per es., inibizioni correlate a divieti riguardanti l’attività sessuale o il piacere; atteggiamenti verso la sessualità);
fattori medici rilevanti per la prognosi, il decorso o il trattamento.
In seguito alla fase di eccitazione e a quella di plateau del ciclo di risposta sessuale, vi è la fase dell’orgasmo, la quale, nell’uomo, consiste nell’eiezione dello sperma lungo l’uretra peniena grazie alle contrazioni ritmiche dei muscoli bulbospongioso e ischiocavernoso, dello sfintere uretrale e del bulbo uretrale.
L’eiaculazione si definisce “ritardata” quando si è in presenza di un marcato ritardo o incapacità di raggiungere l’eiaculazione, nonostante una stimolazione sessuale e un desiderio di eiaculare adeguati. La definizione di “ritardo” non ha confini precisi, in quanto vi è disaccordo su ciò che costituisce un tempo ragionevole per raggiungere l’orgasmo o su ciò che è considerato inaccettabilmente lungo dalla maggior parte degli uomini e dei loro partner (DSM-5, 2014).
L’uomo che soffre di questa disfunzione sessuale e il proprio partner possono riferire tentativi prolungati di raggiungere l’orgasmo fino ad arrivare ad uno stato significativo di stanchezza o ad accusare dolore ai genitali e sospendere così ogni tentativo. Alcuni uomini possono riferire di evitare l’attività sessuale a causa di una difficoltà costante ad eiaculare. ALcune persone possono, infine, riferire di sentirsi meno attraenti sessualmente perchè il pranter non può eiaculare con facilità.
A descrivere le possibili cause e definire il trattamento dell’eiaculazione ritardata, vi sono cinque fattori rilevanti, ciascuno contribuendo alla manifestazione dei sintomi in maniera diversa in uomini diversi con questo disturbo:
Fattori riguardanti il partner (per es., problemi sessuali e/o di salute del partner);
fattori relazionali (per es., scarsa comunicazione, differenze nel desiderio di attività sessuale);
fattori di vulnerabilità individuale (per es., un’immagine corporea insoddisfacente, una storia di abuso sessuale o emotivo), comorbilità psichiatrica (per es., depressione ansia) o fattori stressanti (per es., perdita di lavoro, lutto);
fattori culturali o religiosi (per es., inibizioni correlate a divieti riguardanti l’attività sessuale o il piacere; atteggiamenti verso la sessualità);
fattori medici rilevanti per la prognosi, il decorso o il trattamento.
Sintomi dell’eiaculazione ritardata
Sintomi dell’eiaculazione ritardata
Sintomi dell’eiaculazione ritardata
Principali criteri descrittivi dell’Eiaculazione Ritardata secondo il DSM-5 (2014)
L’individuo deve riportare, in tutti o in quasi tutti (circa il 75-100%) i rapporti sessuali (in determinate circostanze situazionali o, se generalizzato, in ogni circostanza) e senza che il ritardo sia intenzionale, uno dei seguenti sintomi:
Un marcato ritardo nell’eiaculazione.
Marcata infrequenza o assenza di eiaculazione.
I sintomi si sono protratti come minimo per circa 6 mesi
I sintomi causano nell’individuo un disagio clinicamente significativo.
Specificare se la disfunzione è:
Permanente: Il disturbo è presente da quando l’individuo è diventato sessualmente attivo.
Acquisita: Il disturbo inizia dopo un periodo di funzionamento sessuale relativamente normale.
Specificare se la disfunzione è:
Generalizzata: Non è limitato a determinati tipi di stimolazione, situazioni o partner.
Situazionale: Si verifica solo con determinati tipi di stimolazione, situazioni o partner.
Specificare se la disfunzione è:
Lieve: Evidenze di un lieve disagio riguardante i sintomi sopradescritti.
Moderata: Evidenze di un moderato disagio riguardante i sintomi sopradescritti.
Grave: Evidenze di un grave o estremo disagio riguardante i sintomi sopradescritti.
Principali criteri descrittivi dell’Eiaculazione Ritardata secondo il DSM-5 (2014)
L’individuo deve riportare, in tutti o in quasi tutti (circa il 75-100%) i rapporti sessuali (in determinate circostanze situazionali o, se generalizzato, in ogni circostanza) e senza che il ritardo sia intenzionale, uno dei seguenti sintomi:
Un marcato ritardo nell’eiaculazione.
Marcata infrequenza o assenza di eiaculazione.
I sintomi si sono protratti come minimo per circa 6 mesi
I sintomi causano nell’individuo un disagio clinicamente significativo.
Specificare se la disfunzione è:
Permanente: Il disturbo è presente da quando l’individuo è diventato sessualmente attivo.
Acquisita: Il disturbo inizia dopo un periodo di funzionamento sessuale relativamente normale.
Specificare se la disfunzione è:
Generalizzata: Non è limitato a determinati tipi di stimolazione, situazioni o partner.
Situazionale: Si verifica solo con determinati tipi di stimolazione, situazioni o partner.
Specificare se la disfunzione è:
Lieve: Evidenze di un lieve disagio riguardante i sintomi sopradescritti.
Moderata: Evidenze di un moderato disagio riguardante i sintomi sopradescritti.
Grave: Evidenze di un grave o estremo disagio riguardante i sintomi sopradescritti.
Come curo Come curo l’eiaculazione ritardata?
Come curo Come curo l’eiaculazione ritardata?
Come curo Come curo l’eiaculazione ritardata?
L’approccio terapeutico che utilizzo volto alla valutazione e al trattamento dell’eiaculazione ritardata è sistemico-relazionale. Una volta esclusi problemi di natura medica, mi occupo di valutare il rapporto che la persona ha con il proprio corpo, il rapporto di coppia o con il partner, la storia personale, quando e come il problema è emerso e le condizioni che lo mantengono; tutto ciò tenendo conto dello specifico contesto socioculturale in cui la difficoltà emerge, gli affetti, i significati e le emozioni della persona, nonché dei comportamenti funzionali e disfunzionali che facilitano o limitano l’espressione della propria sessualità in maniera serena e libera.
L’approccio terapeutico che utilizzo volto alla valutazione e al trattamento dell’eiaculazione ritardata è sistemico-relazionale. Una volta esclusi problemi di natura medica, mi occupo di valutare il rapporto che la persona ha con il proprio corpo, il rapporto di coppia o con il partner, la storia personale, quando e come il problema è emerso e le condizioni che lo mantengono; tutto ciò tenendo conto dello specifico contesto socioculturale in cui la difficoltà emerge, gli affetti, i significati e le emozioni della persona, nonché dei comportamenti funzionali e disfunzionali che facilitano o limitano l’espressione della propria sessualità in maniera serena e libera.