
Quando il dolore non riesce più a parlare
Alcuni adolescenti, sopraffatti da emozioni troppo intense, ricorrono all’autolesionismo come unico modo per sentire sollievo, comunicare il disagio o punirsi.
L’autolesionismo non è una ricerca di attenzione.
È un grido silenzioso che va ascoltato subito.
Come si manifesta
• tagli, bruciature, graffi nelle stesse zone del corpo
• ricerche su metodi di autolesione
• uso di abiti larghi per nascondere i segni
• sintomi ansiosi e depressivi associati
Spesso coesiste con:
• isolamento e ritiro sociale negli adolescenti
• umore depresso o tristezza persistente
• difficoltà alimentari in adolescenza
• eventi traumatici o lutti
• bullismo e body shaming
Perché succede
L’autolesionismo può essere un modo per:
• trasformare il dolore emotivo in dolore fisico
• sentire qualcosa quando ci si percepisce “vuoti”
• interrompere ansia o pensieri invasivi
• comunicare una sofferenza senza parole
• riprendere controllo di sé, anche se in modo rischioso
Non è una scelta libera: è una richiesta di aiuto.
Cosa fare come genitori
• non giudicare, non minimizzare
• evitare punizioni o interrogatori pressanti
• offrire presenza, non soluzioni affrettate
• chiedere aiuto professionale il prima possibile
Il rischio è che il comportamento si intensifichi.
Come posso aiutarti
Nel mio studio a Prato:
• esploriamo insieme le emozioni al confine con il dolore
• troviamo strategie sicure per esprimere ciò che fa male
• lavoriamo sulle relazioni familiari e sull’identità, come in un percorso di psicoterapia per adolescenti
• sostengo genitori e rete familiare nel percorso
🎯 Obiettivo: tornare a sentirsi vivi in modo sano.
📩 Hai notato segnali preoccupanti e vuoi proteggere tuo/a figlio/a?
Intervenire presto può evitare che il dolore si nasconda dietro gesti rischiosi. Possiamo lavorare per restituire senso, sicurezza e modi sani di esprimere ciò che fa male.
Domande frequenti
Perché si fa del male?
Per esprimere sofferenza, regolare emozioni o chiedere aiuto senza parole.
Devo togliergli tutti gli oggetti a rischio?
La protezione è importante, ma serve anche comprendere il vissuto interno.
Se ne parla con lui/lei in terapia?
Sì, con delicatezza, per trovare altri modi di esprimere ciò che fa male.
Si torna a stare bene davvero?
Sì, con un percorso che rinforza sicurezza, fiducia e senso di valore.
📍 Studio Dr. Matteo Lupi – Psicologo a Prato
Zona Viale della Repubblica / Viale Montegrappa — Prato Est
Ricevo su appuntamento, anche online
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