
Ritiro sociale
Ritiro sociale
Psicologo Prato
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Quando un adolescente si chiude al mondo
In adolescenza il bisogno di autonomia aumenta: è normale volere più privacy o tempo per sé.
Il ritiro sociale, però, è qualcosa di diverso: una difficoltà crescente nel mantenere contatti con coetanei, scuola e attività quotidiane.
Nel mio studio di psicologia a Prato incontro genitori che raccontano:
“Sta sempre chiuso in camera, non esce più con nessuno.”
Il ritiro sociale è un segnale di sofferenza, non un capriccio.
Come si manifesta
I segnali da monitorare:
• Isolamento persistente dalla classe e dagli amici
• Abbandono di sport, hobby, passioni
• Uso eccessivo di telefono o videogiochi per evitare relazioni
• Assenteismo scolastico o difficoltà ad andarci
• Paura del giudizio e forte ansia sociale
• Inversione del ritmo sonno-veglia
• Chiusura comunicativa in famiglia
Questi comportamenti possono nascondere ansia sociale, umore depresso, bullismo, senso di inadeguatezza...
Quando preoccuparsi
📍 Se la chiusura dura oltre un mese
📍 Se impedisce di frequentare scuola o amici
📍 Se l’adolescente non parla più di sé
👉 È il momento di intervenire.
Perché è difficile chiedere aiuto
Molti adolescenti si vergognano del proprio malessere.
Possono dire “sto bene”, “lasciami in pace” o mostrarsi aggressivi.
Il comportamento evita il dolore… ma alimenta la solitudine.
Come posso aiutare
Il mio lavoro, nel mio studio a Prato:
• creo un luogo sicuro dove parlare senza giudizio
• aiuto a riconoscere emozioni e paure che bloccano
• lavoro su autostima, ansia sociale, competenze relazionali
• coinvolgo gradualmente la famiglia, quando utile
• collaboro con la scuola se necessario
🎯 Obiettivo: riprendere contatti con la vita, non forzare. Lavorando su autostima, ansia sociale, difficoltà relazionali e competenze relazionali.
Il ruolo dei genitori
Con la famiglia lavoriamo su:
• modalità comunicative più efficaci
• gestione delle resistenze
• costruzione di micro-obiettivi realistici
• sostegno emotivo senza pressioni
Una rete di supporto forte è essenziale. Perché, in alcuni casi, la chiusura può intrecciarsi anche con comportamenti autolesivi o segnali di sofferenza più profondi.
📩 Vuoi aiutare tuo/a figlio/a a tornare a stare con gli altri senza paura?
Un supporto professionale può favorire un ritorno graduale alla socialità, riducendo ansia, solitudine e senso di inadeguatezza.
Domande frequenti
Come capire se è solo timidezza o un vero ritiro sociale?
Quando l’isolamento diventa la regola e crea forte sofferenza.
Perché si chiude in camera?
Spesso è un modo per proteggersi da ansia o giudizio.
Se si rifiuta di uscire, che faccio?
Si costruiscono insieme passi graduali e realistici.
Serve coinvolgere la scuola?
In alcuni casi sì: lo valuteremo insieme.
📍 Studio Dr. Matteo Lupi – Psicologo a Prato
Zona Viale della Repubblica / Viale Montegrappa — Prato Est
Ricevo su appuntamento, anche online
📞 [+39 388 4380252] | ✉️ [info.matteolupi@gmail.com]
Cos’è il ritiro sociale?
Il ritiro sociale può essere di due tipologie:
IL RITIRO PASSIVO
Ovvero il processo mediante il quale alcuni adolescenti trascorrono del tempo da soli poiché i loro coetanei li rifiutano e li isolano, a causa di comportamenti come aggressività, impulsività, immaturità sociale, così come per fattori di diversità sociale tra cui appartenenza a minoranze o interessi e inclinazioni che si differenziano da quelli della maggior parte del gruppo di pari.
IL RITIRO ATTIVO
Si riferisce, invece, all’isolamento dell’adolescente dal gruppo dei pari; questo deriva da fattori interni, come ansia sociale, bassa autostima e difficoltà nelle abilità sociali per cui è l’individuo stesso ad evitare il confronto con gli altri.
Gli effetti del ritiro sociale
L’isolamento sociale, per quanto possa essere una strategia che la persona attua per evitare situazioni o persone che avverte come una minaccia, provoca un forte senso di solitudine. Oltre a ciò, l’isolamento può comportare un aumento dell’ansia, della timidezza e della paura di un giudizio negativo da parte degli altri.
Infatti, l’evitamento di situazioni sociali ritenute minacciose, predispone la persona a rimuginare attorno alle situazioni temute anziché cercare di affrontarle. In tutto questo, spesso gli adolescenti incolpano se stessi per i loro problemi relazionali, e ciò li porta a sviluppare ulteriori sentimenti negativi. Questo accade perché non riescono a trovare un senso in quello che sta succedendo loro, ed è così che arrivano a credere di essere loro stessi sbagliati. Pertanto, questo richiede un immediato intervento, che permetta di comprendere le ragioni profonde del malessere dell’adolescente e di intervenire recuperando le sue risorse personali.
Come posso aiutarti?
Nel mio studio di psicologo a Prato, mi occupo di diagnosi/valutazione delle problematiche legate all’adolescenza e di percorsi mirati per gli adolescenti e i loro genitori. Mi occupo inoltre di offrire consulenze mirate e brevi alle famiglie e genitori in caso di dubbi, incertezze e piccole difficoltà.

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