
Quando il cibo diventa un conflitto interno
La bulimia nervosa è un disturbo alimentare in cui si alternano abbuffate ricorrenti e comportamenti di compensazione per prevenire l’aumento di peso (vomito autoindotto, uso di lassativi, digiuno o esercizio fisico eccessivo).
Chi ne soffre vive spesso un forte conflitto interno: il cibo diventa un modo per anestetizzare emozioni intense, seguito da vergogna, senso di colpa e paura di perdere il controllo — vissuti che spesso si intrecciano con ansia e stress emotivo o vissuti di tristezza e oscillazioni dell’umore.
Nel mio studio di psicologia a Prato accolgo persone che affrontano la bulimia con rispetto, competenza e percorsi personalizzati.
Come si manifesta
Secondo il DSM-5, la bulimia si caratterizza per:
• episodi di abbuffata con sensazione di perdita di controllo
• comportamenti compensativi per “neutralizzare” l’abbuffata
• autostima fortemente influenzata dal peso e dalla forma del corpo
• preoccupazione costante per alimentazione e controllo del corpo
La bulimia può passare inosservata per anni: a differenza dell’anoressia, il peso può rimanere nella norma o variare poco.
Non è “mangiare troppo”: è cercare nel cibo un sollievo immediato a emozioni difficili da gestire.
In alcuni casi, si alterna a fasi di restrizione e controllo rigido del corpo.
Non è “mangiare troppo”: è cercare nel cibo un sollievo immediato a emozioni difficili da gestire.
Conseguenze fisiche ed emotive
Dopo le abbuffate, emergono spesso:
• ansia, vergogna, autocritica
• isolamento e segretezza
• pensieri ossessivi sul corpo
Sul piano fisico possono comparire:
• disturbi gastrointestinali
• squilibri elettrolitici
• erosione dello smalto dentale
• problemi cardiaci nei casi più severi
Il corpo soffre, ma la mente soffre ancora di più: la paura del giudizio e la sensazione di non essere mai abbastanza rinforzano il ciclo di perdita di controllo e compensazione.
Le radici psicologiche
Alla base troviamo spesso:
• difficoltà nella gestione emotiva
• perfezionismo e autocontrollo rigido
• fragilità dell’autostima
• dinamiche familiari complesse
• vissuti di giudizio o rifiuto
La bulimia è un sintomo che parla di emozioni che chiedono ascolto. Molte persone descrivono un bisogno di approvazione e paura dell’abbandono, che le porta a nascondere la sofferenza dietro un’apparente forza.
La bulimia è un sintomo che parla di emozioni profonde che chiedono ascolto, spesso radicate in relazioni difficili o carenti di riconoscimento affettivo.
Come posso aiutarti
Il mio intervento sistemico-relazionale lavora su:
✅ riconoscere i trigger emotivi delle abbuffate
✅ sviluppare strategie alternative e sane
✅ ridurre i comportamenti di compensazione
✅ migliorare l’immagine corporea
✅ rafforzare autostima e capacità relazionali
Quando necessario, collaboro con nutrizionisti e medici per un aiuto integrato.
Durante il percorso lavoriamo anche sul rapporto con il corpo e la sessualità, spesso segnato da vergogna o difficoltà nell‘intimità.
Chiedere aiuto è un atto di coraggio
Non devi affrontare da sola/o una sofferenza così complessa.
Se il rapporto con il cibo alterna perdita di controllo e bisogno di compensazione, possiamo capire insieme cosa c’è dietro questa sofferenza e costruire nuove modalità di equilibrio ed espressione emotiva.
In alcuni casi, la bulimia convive con periodi di abbuffate senza compensazione o con momenti di umore depresso e senso di vuoto interiore.
Se il rapporto con il cibo alterna perdita di controllo e bisogno di compensazione, possiamo capire insieme cosa c’è dietro questa sofferenza e costruire nuove modalità di equilibrio ed espressione emotiva.
📩 Le abbuffate e i sensi di colpa stanno condizionando la tua vita?
Possiamo affrontarlo insieme con un percorso psicologico mirato.
Domande frequenti
Le abbuffate sono una “mancanza di volontà”?
No: sono risposte emotive a stress, insicurezze o dolore interiore.
Vomito o restrizione aiutano davvero?
Portano sollievo temporaneo ma rinforzano il circolo sofferenza–controllo.
Se lo nascondo bene, è meno grave?
Il disagio resta comunque dentro: parlarne è già un primo passo di cura.
La terapia funziona anche se ci ho già provato?
Sì, ogni percorso può offrire nuove risorse e significati.
📍 Studio Dr. Matteo Lupi – Psicologo a Prato
Zona Viale della Repubblica / Viale Montegrappa — Prato Est
Ricevo su appuntamento, anche online
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