Terapia di coppia

Terapia di coppia

Psicologo Prato

Psicologo Prato

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Quando la relazione merita un aiuto professionale

Nel corso di una relazione, ogni coppia attraversa momenti di armonia e momenti complicati. È normale che esistano conflitti, distanze emotive o incomprensioni: fanno parte della vita di due persone che cercano di crescere insieme.

Quando però la crisi diventa ricorrente o genera sofferenza profonda — tensioni quotidiane, difficoltà di comunicazione, insoddisfazione emotiva o sessuale — rivolgersi a uno psicologo per una terapia di coppia a Prato può fare davvero la differenza.

Nel mio studio a Prato, accolgo coppie che desiderano ritrovare un equilibrio, ma non sanno più come farlo da sole. La terapia di coppia è uno spazio protetto in cui comprendere cosa sta accadendo, riconoscere le emozioni di entrambi e imparare a costruire una relazione più consapevole e serena. In alcuni casi, la difficoltà nasce può nascere da problemi di comunicazione o da dinamiche di dipendenza emotiva, che rendono difficile gestire il conflitto senza paura di perdere l’altro.



Quando può essere utile la terapia di coppia

Può aiutare in caso di:
conflitti frequenti e difficoltà nella comunicazione
distanza emotiva e sessuale
calo della fiducia o sospetto di tradimento
gelosia, controllo

paura del giudizio
transizioni importanti: nascita di un figlio, trasloco, cambiamenti lavorativi
tensioni con le famiglie d’origine e gestione dei ruoli genitoriali
• rabbia, risentimento, silenzi prolungati, blocchi e difficoltà ad aprirsi
decisioni delicate: continuare insieme o separarsi?

La terapia di coppia offre uno spazio neutrale dove ognuno può esprimersi, sentirsi ascoltato e iniziare a guardare la relazione da una prospettiva nuova.


Come funziona il percorso terapeutico

Come psicologo sistemico-relazionale a Prato, aiuto i partner a comprendere le dinamiche che hanno portato alla crisi.

Durante gli incontri lavoriamo su:
• comprensione dei bisogni affettivi reciproci
• ascolto e comunicazione più chiara e rispettosa
• gestione dei conflitti senza ferire o ferirsi
• ricostruzione di fiducia, intimità e complicità
• superamento di blocchi emotivi e difficoltà sessuali
riscoperta di ruoli, desideri e obiettivi condivisi


Quando la sessualità diventa parte della crisi

La vita intima e quella relazionale si influenzano a vicenda.
Nel mio studio lavoro con delicatezza su entrambi i livelli, perché difficoltà emotive e tensioni di coppia possono riflettersi anche sulla sfera sessuale.


Per approfondire, vedi anche:


Ansia da prestazione e timore del giudizio nell’intimità

• /Calo del desiderio o disinteresse verso il partner/ → (calo-desiderio-psicologo-sessuologo-prato)
• /Difficoltà di eccitazione o risposta sessuale alterata/ → (eccitazione-sessuale-psicologo-sessuologo-prato)
• /Eiaculazione precoce e difficoltà nel controllo/ → (eiaculazione-precoce-psicologo-sessuologo-prato)
• /Eiaculazione ritardata e frustrazione relazionale/ → (eiaculazione-ritardata-psicologo-sessuologo-prato)
• /Disturbo dell’erezione e vissuti di insicurezza maschile/ → (disturbo-erezione-psicologo-sessuologo-prato)
• /Difficoltà orgasmiche o dolore durante i rapporti/ → (anorgasmia- psicologo-sessuologo- -prato)



Nascita di un figlio e nuovi equilibri

Diventare genitori è un cambiamento che modifica i ritmi, le priorità e il modo di percepirsi come coppia.
La terapia aiuta a ritrovare un modo nuovo di essere coppia oltre l’essere genitori, prevenendo tensioni familiari e /stress relazionale/ → (psicologo-ansia-stress-attacchi-panico-prato).


Tornare a stare bene insieme

La terapia di coppia non è un ultimo tentativo: è una scelta coraggiosa per proteggere ciò che conta.
L’obiettivo è ritrovare un equilibrio basato su ascolto, rispetto e autenticità:
non cambiare l’altro, ma cambiare il modo di incontrarsi.
Nei percorsi più profondi si lavora anche su /insicurezze personali e senso di inadeguatezza/ → (senso-inadeguatezza-psicologo-prato), che possono alimentare conflitti o distanza emotiva. 



📩 Vuoi ritrovare equilibrio e connessione nella tua relazione?
Quando la comunicazione si interrompe o la distanza cresce, un aiuto professionale può supportarvi nel ritrovare ascolto, fiducia e complicità di coppia.
Se senti che stai vivendo una /relazione faticosa o sbilanciata/ → (difficoltà-relazionali-psicolgo-prato), la terapia di coppia può aiutarvi a comprendere come trasformarla in un legame più sano.


Domande frequenti

Quando è utile rivolgersi a un terapeuta di coppia?
Quando si ripetono conflitti, distanza emotiva o difficoltà di comunicazione.

Se il partner non vuole venire?
Si può iniziare anche da uno solo: il cambiamento di un membro influisce sulla relazione.

Serve per forza parlare dei problemi più dolorosi?
Solo quando è il momento giusto: si procede con rispetto e sicurezza.

La terapia serve solo alle coppie “in crisi”?
No, anche per chi vuole migliorare la relazione e prevenire problemi futuri.

Quanto dura un percorso di coppia?
Dipende dagli obiettivi e dalla storia della relazione.


📍 Studio Dr. Matteo Lupi – Psicologo a Prato
Zona Viale della Repubblica / Viale Montegrappa — Prato Est
Ricevo su appuntamento, anche online
📞 [+39 388 4380252] | ✉️ [info.matteolupi@gmail.com]

Cos’è la terapia di coppia?

Quando si parla di terapia di coppia, si intende un percorso terapeutico che ha la finalità di risolvere certe difficoltà presenti nel rapporto di coppia. Tali difficoltà possono riferirsi ad un’alta/frequente conflittualità nella coppia, o ad altre ragioni che comunque portano ad un certo livello di insoddisfazione in uno o entrambi i partner. 

Quando è utile la terapia di coppia?

Nella vita di coppia è naturale che ci siano conflitti, tensioni e momenti di allontanamento. Tuttavia, quando la crisi diventa tanto profonda da creare forte insoddisfazione in uno o in entrambi i partner, oppure la crisi fa mettere in discussione il legame stesso che si ha con il proprio partner, la coppia può rendersi conto della necessità di un intervento esterno per fare chiarezza sulle proprie difficoltà e superare la crisi. 

Frequenti problemi che la terapia di coppia può aiutare ad affrontare:


  • Cambiamenti importanti

  • Cambi lavorativi che influenzano la coppia

  • Forte conflittualità di coppia

  • Rabbia e risentimento frequenti/costanti nella coppia

  • Agressività agita verso il partner

  • Problemi di comunicazione/comprensione reciproca

  • Volontà di cambiare l’altro

  • Allontanamento emotivo di uno dei partner

  • Minor coinvolgimento emotivo da parte di entrambi

  • Non ci si sente più attratti dal partner o lo si avverte come meno attraente

  • Tradimenti o sospetto di tradimenti (infedeltà)

  • Gelosia

  • Passaggio da coppia a genitori

  • Problemi nella gestione dei figli

  • Conflittualità con i figli

  • Aggressività agita da uno dei partner verso i figli

  • Problemi con le rispettive famiglie di origine

  • Problemi con i nonni dei propri figli

  • Problemi finanziari (es. disoccupazione/gioco d’azzardo)

  • Abuso di sostanze da parte del partner

  • Rischio di separazione o divorzio 

  • Separazione o divorzio in corso

  • Difficoltà o insoddisfazione sessuale

  • Sindrome del “Nido vuoto” (uscita di casa dei figli)

Nascita di un figlio

Uno dei più grandi cambiamenti che una coppia possa affrontare (e che spesso contribuisce ad una difficoltà di coppia) è la nascita di un figlio. Adesso non si è più in due, ma in tre. Se prima i due partner potevano concentrarsi l’uno sull’altro e sulla propria vita, ora la nuova/il nuovo arrivato attira tutta l’attenzione su di sé, come è naturale che sia. 

Tuttavia, a seconda della coppia, questo evento può essere vissuto in modi diversi, a dispetto di quello che socialmente ci si aspetta: “deve essere per forza un bell’evento! Vissuto con gioia, felicità, passione, amore, condivisione!!! È ovvio! No? La nascita di un figlio può portare solo felicità”! Questa è l’aspettativa comune, che però molte volte non trova riscontro nella realtà. Nessuno mette in dubbio che sia un evento stupendo, ma è anche vero che un evento di tale portata cambia completamente le dinamiche relazionali e creare difficoltà; è un evento che richiede una totale riorganizzazione della vita famigliare, di coppia ed individuale; e questi cambiamenti potrebbero essere origine di conflitto all’interno della coppia. 

La terapia di coppia

La terapia di coppia consiste in un percorso fatto dai due partner insieme al terapeuta. Sebbene ogni percorso sia unico e presenti le proprie specificità, in linea generale si può dire che lo psicologo si propone di ascoltare le esigenze e le aspettative di entrambi i partner per aiutarli a trovare una comune prospettiva sulle loro difficoltà. In questo modo è possibile trovare un punto d’incontro e una soluzione comune.

Comunemente, le crisi di coppia si verificano nel momento in cui le aspettative che si hanno verso il partner sono state disattese, e ci si trova a sentirsi delusi, frustrati ed anche arrabbiati verso di lui. Ed è spesso da ciò che si innescano quei conflitti di coppia che portano ad una vera e propria crisi di coppia. Queste crisi di coppia sono più comuni di quanto si possa credere, ma possono trovare una risoluzione a partire dal momento in cui entrambi i partner riescono a sviluppare (con il sostegno del terapeuta) una comune chiave di lettura sul loro problema di coppia. Ciò aiuta ad affrontare le difficoltà in un clima meno conflittuale. Infatti, ridurre la conflittualità è il primo passo per riuscire a mettere in gioco in modo più efficacie le risorse di cui entrambi i partner dispongono, al fine di intraprendere insieme una direzione diversa (e ad entrambi congegnale) per migliorare il proprio benessere e/o quello dei propri figli. 

Capita che una terapia di coppia preveda di toccare il “tasto” della sessualità nella coppia. Infatti, sebbene la terapia di coppia sia centrata sugli aspetti relazionali, è anche vero che gli aspetti relazionali funzionano spesso da “termometro” del “clima” sessuale. In altri termini, può capitare che in una crisi di coppia emerga anche una difficoltà a livello sessuale. Infatti, sebbene le persone tendano a separare la propria sessualità dal clima relazionale, in realtà avere buona sessualità richiede soprattutto che ci sia una buona intesa ed intimità a livello relazionale. Quindi, quando manca intimità e connessione relazionale, può emergere facilmente anche una difficoltà sessuale. Per questo motivo, risulta molto difficile separare questi due livelli, che sono in realtà strettamente legati: se è vero che una buona sessualità può aiutare ad avere una buona relazione, è ancora più vero che una buona relazione contribuisce ad avere una buona sessualità con il partner. Tuttavia ci sono anche casi in cui è l’aspetto sessuale in sé a far emergere il problema di coppia: un problema sessuale di uno dei due partner; oppure entrami i partner possono avere difficoltà personali con la sessualità che non sanno come affrontarle.   

Per questi motivi, in una terapia di coppia è frequente che si affrontino anche le difficolta/insoddisfazioni sessuali della coppia; così come, quando si affrontano specificatamente problematiche di carattere sessuale a livello individuale, è importante affrontare anche le difficoltà che questa persona sta vivendo nelle sue relazioni sentimentali, con il partner o con il coniuge. 

1) NON SOLO PARTNER MA ANCHE GENITORI


Ciascuno dei partner non è più solo partner affettivo/sessuale, ma è anche genitore del nuovo arrivo! Questo inevitabilmente riduce l’attenzione e le energie che possono essere investite nella coppia e può creare un certo allontanamento l’uno dall’altra; un allontanamento dei due partner che può essere vissuto come una minaccia al proprio rapporto; una minaccia che può innescare vissuti emotivi personali (senso di abbandono-senso di rifiuto-senso di inadeguatezza) che potrebbero portare a successive incomprensioni nella coppia, conflitti di coppia o problemi di comunicazione nella coppia. Fino ad arrivare ad una vera e propria crisi di coppia. 


2) DISTANZA A LIVELLO SESSUALE


Tra i due partner, è soprattutto la donna ad investire sul nuovo arrivo. Generalmente, la donna è spontaneamente più legata e focalizzata sul bambino fin dall’inizio, lo sente di pancia. Mentre il maschio può metterci qualche tempo in più per creare un rapporto più profondo con il bambino. Però, proprio per la massima attenzione che la donna rivolge al bambino fin da subito, può verificarsi una riduzione dei suoi aspetti erotici e del suo desiderio sessuale rivolto al partner. Questo può generare un senso di frustrazione nell’uomo, che può sentirsi escluso o messo da parte in quanto partner affettivo/sessuale. Anche questo aspetto, se dovesse emergere in assenza di un’aperta e chiara comunicazione tra i partner, può innescare forti conflitti di coppia e portare ad una crisi di coppia.  


3) IL RUOLO DI GENITORI


Sempre per la forte connessione che la madre crea con il bambino, l’uomo potrebbe sentirsi escluso non solo come partner affettivo/sessuale, ma anche come genitore. Per questo è importante che la madre includa il partner (ammesso che il compagno si faccia includere) all’interno del rapporto con il figlio fin dai primi mesi di gravidanza, in modo da cominciare a strutturare un rapporto genitori-figlio (e non solo madre-bambino) fin da subito; un rapporto genitori-figlio che potrà essere meglio sviluppato dopo il parto. Questo può promuovere il mantenimento di un’intimità anche di coppia, oltre che una buona intesa genitoriale. Tuttavia, è importante che l’uomo occupi una posizione attiva in questa situazione, mostrandosi aperto fin da subito a costruire la propria genitorialità e a supportare la partner in un dialogo aperto e reciproco rispetto alle piccole o grandi difficoltà che naturalmente bisogna affrontare insieme in quanto genitori e partner. 


4) GESTIRE NONNI E PARENTI


Con l’arrivo di un figlio la coppia è spinta a chiedere aiuto e supporto alle proprie famiglie di origine. I nonni diventano una risorsa importante nell’aiutare la nuova famiglia a riorganizzarsi a seguito dell’arrivo del bambino. Questo può essere un motivo di sollievo nella gestione dei figli, perché permette ai genitori di muoversi tra i loro mille impegni quotidiani contando sulla presenza delle rispettive famiglie (concedendosi anche di riservarsi dello spazio per la coppia). Tuttavia, allo stesso tempo, l’inclusione dei nonni nella gestione dei figli potrebbe trasformarsi in un’“intrusione”. Infatti, benché non si voglia qui mettere in dubbio le buone intenzioni dei nonni, è anche vero che i nonni (suocere-suoceri) possono sentirsi giustificati ad entrare nella vita di coppia anche quando non è richiesto: semplicemente perché “siamo i nonni”, “siamo qui solo per aiutarvi”. Pertanto, capita che si presentino senza preavviso o con troppa insistenza, qualche volta entrando senza neppure suonare il campanello!

Per queste ragioni è importante che la nuova famiglia (madre-padre-bambino) impari a mettere dei confini chiari ai nonni. In altri termini, sono il padre e la madre che devono decidere quando e come includere i nonni nella propria vita famigliare, senza perderne il controllo. Altrimenti, questo potrebbe innescare conflitti nella coppia relativi alla difficoltà che si ha nella gestione di queste “intrusioni” di suoceri e suocere o altri parenti affini. 

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Questi sono alcuni cambiamenti che tale evento può comportare, e che possono innescare delle crisi di coppia

Rapporto di coppia e genitorialità

Diventare genitori richiede inevitabilmente una riorganizzazione della propria vita famigliare, di coppia ed individuale. 

La vita non sarà più la stessa con l’arrivo dei figli, né sul piano di coppia né su quello individuale: i figli diventano la priorità assoluta e i loro bisogni vengono messi al primo posto. Questo richiede ai genitori di collaborare e sostenersi per diventare una squadra. In primo luogo mostrandosi fin da subito aperti ad un dialogo reciproco rispetto alla costruzione di un senso di paternità e di maternità, iniziando fin dal concepimento del bambino a creare un clima di condivisione e di comunione in quanto genitori del bambino che arriverà. Questo (come detto sopra) risulta importante nel mantenere un clima di intimità ed intesa nella coppia e di costruire al contempo una genitorialità collaborativa. 

Allo stesso tempo, quando il figlio arriva, è importante non annullare il proprio rapporto di coppia, mantenendo uno spazio per sé indipendentemente dal figlio che, per quanto abbia bisogno delle giuste attenzioni, non dovrebbe far prevalere le proprie esigenze su quelle della coppia. Dunque, è importante mantenere un buon equilibrio tra la cura del figlio e della relazione coppia. La grande prova dell’essere coppia e genitori sta proprio nel riuscire ad unire questi due livelli: quando si è coppia, davanti al proprio partner si devono dedicare le risorse, il tempo, le emozioni a lui; quando si è genitore, la stessa cosa deve essere fatta con il figlio in collaborazione con l’altro genitore.

È ugualmente vero però che la presenza e l’attenzione genitoriale nei confronti dei figli tendono (salvo complicazioni) a diminuire spontaneamente nel corso del tempo: i bambini cresceranno diventando sempre più indipendenti, avranno hobby e passioni propri, riducendo così il lavoro svolto in prima linea dal genitore. Con il tempo diventa più semplice rientrare in possesso del tempo da dedicare a se stessi ed anche alla coppia.

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Psicologo iscritto allOrdine degli Psicologi della Toscana n° 1941

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